t INTORNO ALLA DEMOCRAZIAE A UN NUOVO LIBERALISMO 359 e corrente di coltura politica) ebbe ragioAe d'imbeversene per la mentalità ancora troppo giacobina che conservava; del resto, un'arnia molto efficace le si offriva per la sua benefica lotta contro il sopravvivente spirito feudale. Oggi mantiene ancora quella mentalità antimetafisica, eh' è• proprio antifilosofica, cioè irrazionale, assurda, colorata da un generale paneconomismo nella considerazione della realtà e dalle vuotaggini sociologiche, che allora trovava giustificazione, ma non più ora. Rischia di morire d' inedia se s'ostina ad alimentarsi d' un cibo che non ha più succhi, e s' è tramutato in stoppa ( 1). * * * L' idea noi vediamo svolgersi come il filo rosso della storia. L' Idea, che si attua al disopra delle posizioni unilaterali proprie della pratica politica. Questa la teoria dialettica della storia che non si dovrebbe altri- . menti predicare, ma che si vuol chiamare < teoria liberale>, perchè nel suo concetto son superate e rivoluzione e reazione. Come ogni alto con- ,i cetto è difficile a interpretarsi, qui cadono tanti filosofanti nel delicato e • P,ericoloso trapasso cui accennavamo. È cos) che oggi si parla con vana superbia di liberalismo, d' un ·nuovo e assoluto liberalismo, eh' è proprio qualcosa di meno del famigerato uovo di Colombo. Nel suo nome non si tollerano più i termini antitetici della lotta e si accendono i ceri alla democrazia e magari, molto più volgarmente, al singolo partito, socialista, comunista o repubblicano; ma non si pensa, e qui si è ben già caduti, ad accenderli anche alla teoria politica liberale e.... magari molto più volgarmente, a quella < destra storica>, fantasma risuscitato in cui si soffia disperatamente per ridare un po' di vita e s' è levato alla torbida altezza del mito. Lo storicismo che si vuole violentemente imporre alla realtà empirica, alla lotta politica, nella quale non ci è dato l'appoggio di valori universali, non ci è dato scorgere più in là di un palmo della veduta del politico, lo storicismo, diciamo, trapassa nella veduta unilaterale, nell'antistoricismo proprio di tutte. quelle ideologie che si combattono. La concezione dialettica della storia, la < teoria liberale > si è ipostatizzata, a forza entificata in una teoria politica relativa e contingente. Anche il Croce, il quale non può esser certo ritenuto troppo tenero (1) Si sarà notato che non ci siamo preoccupati di catechizzare sul valore del termine democrazia. In vero, ci pare che su di esso si sia già troppo discusso, volendo averne ogni partito la privativa; ed il voler chiarire ad ogni costo quello eh' è già sufflcientemente chiaro, riesce molto spesso a condurre all'equivoco. Della democrazia non si pub dare una definizione filosofica o universale, nè, se si potesse, gioverebbe per noi, in questo luogo, in modo alcuno. Esso termine dev'esser preso in un significato puramente politico. Così la democrazia sarà di quanti combattono, per opposte finalità, le teoriche delle caste d'< unti del Signore>, dei conservatori e dei reazionari. Saran cosi· democratici e il partito socialista e il partito repubblicano, questo non riuscendo nella prassi sempre fedele alle concezioni mazziniane, quello ben lontano dalle teorie marxiste. La democrazia non è tutta nel partito socialista o nel partito comunista, il quale potrà anche non essere democratico nelle sue teorie, o in un qualsiasi altro partito, ma pure non esiste fuori delle diverse manifestazioni politiche in cui si attualizza nella realtà. Biblioteca Gino s·anco I
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