la critica politica - anno III - n. 8-9 - 25 settembre 1923

INTORNO ALLA DEMOCRAZIAE A UN NUOVO LIBERALISMO 357 . non ha segnato il superamento della filosofia tedesca, ne costituisce il più intelligente svolgimento e la più originale integrazione. La filosofia hegeliana, l' ultin10 frutto ch'è maturato sul vetusto albero che approfonda le sue radici nella vecchia Grecia, ·affermava quel profondo senso storico che dovrà esser lievito di più vasti e saldi rivolgimenti nella società. Un tale storicismo costituiva, nella giustificazione d'una loro necessaria funzione, la più decisa condanna per tutte le molteplici utopie filiate con ,, straordinaria fecondità dal secolo dei lumi. * * * Ci avvediamo, con questo discorrere di filosofia, di non soddisfare troppo il gusto dei politici lettori di questa rivista, convinti di scetticismo , verso tutte le <metafisiche>. Ma dunque voi credete, ci sentiamo chiedere, a una capacità e superiorità dei filosofi nel governo politico ; e ci volete predicare anche voi la necessità d' instaurare in Italia quella repubblica platonica che dai giovani filosofi si vorrebbe attuare, nei suoi rigidi • ordinamenti, ... col brevetto di Mussolini ? Rispondiamo chiedendo di distinguere la Filosofia, il Pensiero dalla personalità dei singoli filosofi. L' Idea, il Pensiero che, nella dialetticità sua, si attua storicamente, costituisce davvero il motore e la ragione della realtà politica, come di tutta la vita dello spirito, ossia di tutta la realtà che, propriamente, tutta in essa si risolve. L'ideale è il razionale, il razionale è il reale. Ma sono proprio i filosofi che possono meglio governare la società politica degli uomini, appunto come nella Repubblica di Platone o nella nostrana Città del Sole del Campanella? Non si danno troppi esempi di filosofi che, tratti dai loro studi, abbian portato alla vita politica altrettanto valido contributo di quello dato alla scienza ; quasi sempre si son mostrati inferiori al compito,· insufficienti riformatori, quando pur non abbian saputo che farsi pedanti amministratori. Non si getti per questo la croce alla filosofia come non la si getta, ad esempio, alla scienza economica, perchè l'intelligente empirismo di un Sella, ha avanzato nel tentativo _di risanare un bilancio statale, la scienza di ùn Ferrara. L'abito del filosofo, s' è tante volte detto, è proprio il meno adatto al governo della respublica. In verità, le ragioni non son molto recondite, perchè una . mente abituata ai valori universali della filosofia non sa adattarsi facilmente all'empirismo duttile e ristretto del politico. La mente filosofica fallisce q~asi sempre, o per lo meno molto spesso, al trapasso. Per questo il più eccellente influsso sulla vita politica i filosofi lo possono esercitare .... tenendosene alla giusta distanza : non segregandosi già dalla vita sociale, ma portandovi il loro contributo senza usurpare il posto eh' è di altri. Disgraziatamente, come i politici, come gli uomini di scienza, non sanno all'occasione tenersi dal gusto di attaccare un'appendice di cattiva BiblioteGa Gino Bianco

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