la critica politica - anno III - n. 8-9 - 25 settembre 1923

356 LA CRITICA POLITICA verso libri e riviste e giornali ; questa crociata d~ tanta parte di studiosi contro le concezioni democratiche, che ha trovato la sua aberrante manifestazione nell'imporsi del fascismo al paese? Occorre rendersene ragione, piuttosto che sbeffarsene impotentemente. Come dunque questo fascismo che noi proclamiamo, con invincibile senso di repugnanza, la nuov~ < negazione di Dio >, ha potuto pure accogliere vasta massa di consensi in tanta parte della nazione ; ottenere ampio appoggio dalla classe colta che non ne ha contrastato, ma anzi promosso lo sviluppo ? Pur consapevole dell' incapacità dei suoi capitani, che ora s'affacendano a vessare il paese colle mostruose escogitazioni del loro piccolo intelletto, scorgeva evidentemente in esso un germe di nuova vita, nella speranza che non avesse a segnare che il tormentoso inizio di un necessario rinnovamento. Occorre anche di questo renderci ragione, perchè solo varremo contro i nostri avversari se potremo aver consapevolezza della superiorità della nostra opposizione. * * * Da tempo la democrazia ha abbandonato il contatto con le correnti vive del pensiero. Cresciuta con grande rapidità nel primo rigoglio, passa ora per l'età critica del suo sviluppo e rischia di morir tisica se s'ostina a non vol_ersi portare in più respirabil aere, che, più fresco e ossigenato, ridoni la pienezza delle funzioni ai suoi polmoni. Usciamo di metafora, e diciamo che il pensiero democratico è per troppa parte ancora prof ondato nel vuoto intellettualismo che da gran tempo è stato superato dalla corrente maestra della filosofia europea. Il secolo dei lu1ni sembra esservisi mummificato in miniatura ed a ragione si respingon le mummie dalla società dei vivi. L' illuminismo del secolo XVIII sconvolse la vecchia Europa in un furore di rivoluzione e, assumendo in parte l' impronta dei movimenti politici che aveva concorso a produrre, ha creato la moderna democrazia. Questa non ha saputo più spogliarsi che in piccola parte dello spirito utopistico, essenzialmente antistorico che caratterizza la teorica politica e, in generale, tutta la cultura di quel periodo. Lo svolgimento posteriore, ben più profondo, della filosofia tedesca segnò l'inizio d' una naturale, necessaria reazione. Ma esso non potè nè potrà trovare la sua figurazione in unilaterali manifestazioni della vita politica. La rivoluzione fu portata nel più profondo della speculazione filosofica, tanto che il potente iniziatore poteva chiamarsi un nuovo Copernico nel mondo del pensiero. La filosofia idealistica, svoltasi nel secolo scorso in Germania cui, per varie ragioni, non toccò la sorte d'un rapido propagarsi nella cultura contemporanea, dopo aver trovato il suo ultimo grande rappresentante in Giorgio Hegel, ottenne le sue maggiori affermazioni nel nostro paese. • L' intensa ripresa di studi filosofici in Italia si può dire che, se ancora Biblioteca Gino Bianco

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