340 . LA CRITICA POLITICA · debole. Tra i_governi che si lasciavano sostituire e trascinare da poteri estranei allo Stato, e il nuovo governo il quale, bene o male sostitue~- dosi alle sovranità particolari, dopo aver conquistato lo Stato, intende piegarle tutte alla sua sovranità, -la preferenza, secondo il Pareto, non 1 poteva essere dubbia. Ali' indebolimento del parlamentarismo riteneva possibile che si accompagnasse la fine della Plutocrazia-demagogica della quale il sistema parlamentare si è addimostrato strumento efficace. Nè il pretesto della libertà, della legalità, della giustizia, della stessa volontà popolare poteva essere -onestamente invocato contro un'opera chirurgica di restaurazione - specialmente economica e finanziaria - quando tali parole vennero intese ed applicate .in ogni tempo, e specialmente da coloro che nell'attuale momento le invocano, nel modo dei ·propri interessi particolari e senza riguardi ai diritti dei vicini. Quando si ha di mira un risultato generale si può, per qualche tempo, passar sopra al1' interesse dei singoli. I partiti arrivati al governo non hanno sempre trovato, qualunque fosse la loro origine e quali i loro moventi, che, < la - ragione di Stato deve prevalere, per diritto o per rovescio_, sugli interessi particolari ~? Il fascismo, sia pure più brutalmente per quanto in Russia il bolscevismo l'abbia preceduto e superato, non afferma diversamente. E potrebbe avere ragione. S' incaricheranno i resultati di dimostrare quanto la fiducia nell'opera del fascismo e nella sua capacità r~stauratrice, sia stata bene riposta. Il Pareto, che nel '21 dichiara va di non vedere ben chiaro quale ideale avessero i fascisti e al quale l'opera loro appariva allora < dover mettere capo ad una Fronda più che ad una rivoluzione » ( l ), non si nascondeva le incognite e i pericoli. Ne apprezzava i motivi, ma faceva le sue riserve sui metodi e sulle soluzioni. Allorchè nella Critica Politica pubblicai l'articolo < Propositi nuovi e vecchie tendenze nel fascismo > (2) egli cos) me ne scrisse in una lettera: < Consentq in molte cose da lei esposte nel suo articolo della Critica del 25-12 specialmente in ciò che dice dell'avvenire agricolo e dello industriale, nonchè, almeno in parte. nei suoi dubbi sull' ordinamente delle competenze., Dissento nel giudizio sul fascismo. Io non credo di poter affermare che non sarà il principio di un'era nuova. Non dico con sicurezza nè si, nè no ; ma certamente non dico di no. E .vado più in là. In tutta Europa, mi pare che il ciel~ della Plutocrazia-demagogica sia per patire gravi offese. Ci vorrà tempo per vederne gli effetti. Oggi sono solo indizi >. Basti ciò a stabilire con quanta riservatezza sugli avvenimenti attuali, anche in privato, si pronun- . ciasse. Egli non si è illuso, di sicuro, sulla fine del dominio della plutocrazia-demagogica per opera del fascismo. I fatti debbono anzi averlo (1) In un articolo, mirabilmente sintetico, pubblicato nella nostra rivista su:< L'avvenire economico-sociale,. Critica Politica, Anno I, .1921, pag. 51. Il Popolo à' Italia ed altri giornali fascisti si dolsero molto di tale giudiz~o. \2) Critica Politica, Anno Il, 1922 dic., pag. 481 e segg. Biblioteca Gino Bianco ,
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