la critica politica - anno III - n. 7 - 25 luglio 1923

• 298 LA CRITICA POLITICA votazione per la nomina dei deputati si traduce per il cittadino, piuttosto che in una delegazione, in una vera e propria abdicazione di poteri ;. b) la inevitabile insincerità della lotta elettorale destinata a svolgersi ad arbitrio del governo che la fa, pro e contro la politica gover-· nativa, senza che la indicazione degli elettori possa in alcun modo volgersi alle politica speciale ~ alle questioni che nel corso di una legislatura dovranno formare oggetto di particolari 'deliberazioni ; .. e) la impossibilità di libera scelta degli eletti da parte degli elettori,, costretti a seguire la indicazione dei comitati direttivi dei partiti e delle clientele 111eglioorganizzate ; d) la impossibilità materiale da parte dell' asse1nblea legislativa di possedere la con1petenza necessaria per tutti i problemi che deve trat-:- tare e per le relative deliberazioni, nonostante la competenza particolare di qualcuno dei suoi componenti in determinate questioni. Questi motivi di incapacità venivano enormemente aggravati dall' incremento progressivo delle funzioni e delle attribuzioni statali e dal loro complicarsi, dal crescere della burocrazia e dall'estendersi dei suoi poteri. Assai più che nella inconciliabilità tra potere ereditario e poteri elettivi, il proble1na della sovranità ci si presentava nella inconciliabilità assoluta dei due termini : libertà e accentramento. Cattaneo l'aveva bene avvertita, del resto, a suo tempo. Per realizzarsi la democrazia esige che la funzione governativa si diffonda in tutto il popolo. Il sistema parlamentare restringe, invece, la funzione governativa a pochi individui i quali sono portati ad astrarre dalla vita, dagli interessi e dai bisogni della nazione. Il perfezionamento del sistema elettorale - suffragio universale, rappresentanza proporzionale - nulla potevano togliere alle funzioni legislative della Camera, nè migliorare il suo funzionamento. < Il sistema parlamentare continuerà - noi scrivevamo - a far cadere addosso ai cittadini leggi, regolarnenti, discipline e provvedimenti che questi non hanno mai pensato a volere e che, se interrogati in proposito, si sarebbero affrettati a respingere>. Ogni nuova funzione accentrata nello Stato è una funzione tolta al libero esercizio nei cittadini. Il problema della democrazia è perciò nel rendere facile, possibile, frequente e diretto l'esercizio della sovranità da parte di tutti i cittadini e di realizzare per essi le condizioni della maggiore libertà. Poche e grandi funzioni di carattere generale affidate allo Stato, al c~ntro ; un organismo politico composto di tante unità autonome e federate, desti-. nate alla risoluzione delle questioni ed alla tutela degli interessi sociali;: una grande semplicità e snodatezza di meccanismi burocratici. Fin daL 1912 - in polemica con l'Azione Socialista, organo del Partito S. Ri-- f ormista - scrivevamo : < La nostra concezione dello Stato è precisa-- mente antitetica a quella che sembra essere la tendenza dello Stato moderno, alla concezione che socialisti, riformisti, radicali - tutti. coloro Biblioteca Girio Bianco

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