334 tA CRitICA POLITICA prio profitto il pensiero della opposizione. Per ciò la libertà di stampa è stata, in ordine di tempo, la prima delle conquiste liberali, ed è sta_ta quella che ha meglio resistito nel passato ad ogni ritorno reazionario. E resisterà anche in Italia. Anche se i giornalisti del nostro paese non conservassero sufficiente indipendenza e dignità professionale per difendere il loro diritto, i provvedimenti contro la stampa cadranno molto presto sotto un plebiscito d'indignazione di tutti gli uomini liberi. Ve ne sono ancora; si moltiplicheranno 1 Da Mussolini c'era d'aspettarsi e· da augurarsi - se non un tentativo geniale di ricostruzione che giustificasse in qualche modo i poteri eccezionali e assoluti che egli si è attribuito - almeno una reazione più intelligente .... Dopo otto mesi di pieni poteri. ·Dopo otto mesi di pieni, anzi assoluti, poteri dovrebbe essere consentito vedére quanto l'opera del governo fascista abbia corrisposto alla solenne ed ardita promessa di portare a rapidissimo compimento due opere considerate indispensabili e improrogabili: la restaurazione finanziaria e il riordinamento della pubblica amministrazione. Il fascismo aveva annunciato pure molte novità nell'ordine costituzionale dello Stato per le quali l'Italia si sarebbe posta all'avanguardia e avrebbe segnato il passo della ricostruzione e del rinnovamento della vita europea. Ma finora in quel che di nuovo ha portato manca ogni originalità ed ogni segno di progresso: si tratta di sistemi e di decreti vecchi decrepiti, in disuso da un secolo almeno. Fermiamoci, dunque, all'opera più , modesta, imposta dalla necessità a • Biblioteca Gino Bianco questo come ad ogni altro Governo. Di restaurazione finanziaria finora non se ne parla. Una delle prime ascurazioni di Mu8solini è stata: < tra tre mesi la lira sarà salita a cinquanta centesimi >. Dopo sette mesi si vede che la lira ha continuato a cadere. Quanto al bilancio dello Stato al pareggio è. ancora lontano, nè l'opera dell'on. De Stefani appare piena di molte promesse. Rimane la riforma della pubblica. amministra- . z1one. Cosa ha fatto il Governo fascista per essa? L'on. Acerbo, sottosegretario alla Presidenza, ha fatto in proposito una relazione al Consiglio dei Ministri dalla quale si rileva che il Governo non sa ancora quel che vuol fare, quel che deve volere. Un programma di riordinamento ancora non l'ha. Semplificare e sveltire le funzioni dello Stato, liberare gli organi centrali dello Stato di servizi che non sono commessi ali' idea di Stato: questa è l'affermazione vaga del risultato che si vuol raggiungere. L'azione pratica sembra tradursi, invece, nel risultato opposto. Sono stati soppressi alcuni Ministeri, ma sono rimaste le funzioni, nella più parte i servizi, in alcuni casi s'è creata una maggiore complicazione. Prima cosa che si doveva fare per semplificare, sveltire l'azione dello Stato era quella di abolire la parte inutile e ingombrante delle leggi, dei regolamenti e delle circolari che formano il perditempo della burocrazia e servono d'intralcio ad ogni attività, pubblica e privata. I due terzi di tutta questa roba potrebbe assai utilmente essere gettata a n1are. Poche leggi, pochi regolan1enti, disposizioni chiare: ecco la norma direttiva di un riordinamento amministrativo. Il governo fascista in tal senso non ha fatto niente. Ha conservato tutto il
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