,,, UN CRitICO DEL " NAZIONALFASCISMO ,, 325 tito e, in genere, in ogni gruppo costituito per l'azione, quelle espressioni che, con sospetto e dispregio, si chiamano " rettoriche "' rivelano invece proprio il comune denominatore e· 1~ intimo ijpirito motore degli aderenti. Non è un paradosso dire che la verità centrale di un partito consiste precisamente nella sua " menzogna convenzionale ,,, e che in questo senso, non ha torto il fascismo q4ando dice di essere, sopratutto e innanzi tutto, patriottismo ad oltranza. Lo è perchè dice di esserlo; ed è detto tutto. Ma poichè il patriottismo italiano ha sempre trovato nelle istituzioni monarchiche una forza moderatrice e limitatrice - sono idee queste oramai acquisite e documentate - era inevitabile che il fascismo, essendo movimento intensamente nazionale, diventasse movimento anticostituzionale. Salvatorelli Io chiama infatti spesso, per il suo spirito più che per i suoi atti, una forma speciale di bolscevismo, e lo è veramente, se per bolscevismo si intenda ogni moto di sopraffazione d'una minoranza armata. Non si può però parlare, almeno per allora, e cioè proprio quando il " quinto stato ,, e il carattere piccolo-borghese del movimento era più evidente, di bolscevismo di " destra " : perchè la marcia di Ronchi non ha, in nessuna guisa un carattere reazionario, e ne ebbe, caso mai, uno, non solo formalmente, ma anche sostanzialmente, rivoluzionario. Di esso oggi ancora si hanno le traccie nella solitudine di d'Annunzio, nelle persecuzioni che subiscono i suoi, nei rinascenti dissidi fascisti, che sono poi in fondo il dissidio fra il puro inizio del movimento e la sua corrotta maturità, e in mille altre manifestazioni. Le quali dicono, in sostanza, due cose: che il fascismo, in quanto è stato un movimento piccolo-borghese, non è uscito dal terreno patriottico, su cui ha menato dei duri colpi alle istituzioni ; e che, .viceversa ha acquistato carattere reazionario, perdendo molta della sua veemenza nazionalistica, man mano che le classi, sopra'tutto agrarie, se ne sono, in mani.era diversa, impadronite e lo hanno, esse s}, orientato verso un vero e proprio " bolscevismo di destra ". * * * Come è avvenuto questo trapasso? Salvatorelli accenna, con intenzione, al contrasto fra le "parole " fasciste che sono sempre, più o meno, di sinistra, e i " fatti ,, fascisti che sono, invece, sempre di destra. È, o almeno è stata fino alla vigilia dell'andata al Governo, la verità; oggi, a dire il vero, anche le parole di sinistra sono state abbandonate e si fa anzi un grande sfoggio di terminologià retriva ; ma in ogni modo la realtà è, realmente, più eloquente di qualunque discorso. Il fatto è che la piccola borghesia è stata giuocata, traverso il movimento degli ultimi due anni, in tutte le sue esigenze sia economiche che ideali; e che, pian piano, da sorgente autonoma di volontà politica, essa è stata convertita in istrumento di altre classi e di altre volontà. E non ha grande importanza il fatto, rilevato dal Salvatorelli, che il partito fascista sia composto prevalen1emente di elementi piccoli-borghesi: perchè, prima di tutto, nelle importantissime regioni agrarie vi è invece un largo contingente di borghesia grossa e di operai; e poi, perchè tutti i partiti politici sono, dal più al meno, composti, dalla piccola borghesia che è classe " politica ,, . . iblioteca· -Gino Bianco . ., I
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