la critica politica - anno III - n. 7 - 25 luglio 1923

~Uncritico del "Nazionalf@scismo" Questo volume (1), in cui Luigi Salvatorelli raccoglie parecchi degli -::articoli editoriali scritti negli ultimi mesi sulla Stampa, è la conferma delle sue eminenti qualità di scrittore politico : chiaro, solido e organico. Leggendoli, questi articoli, uno a uno nel giornale, man mano che il fatto quotidiano dava loro lo spunto e la mossa, essi apparivano cosl aderenti all'avvenimento che li determinava, da esserne il perfetto riflesso mobile e occasionale. Erano nel miglior senso della parola, giornalismo puro. Se invece si rileggono adesso tutti d'un fiato, non tenendo conto delle date che ne ricordano l'atto e le circostanze della nascita, essi si compongono l'uno ,,con l'altro, l'uno nell'altro in maniera cosl stretta e cos} viva che paiono ·tutt'altra cosa: un trattato breve, succoso, conclusivo di filosofia politica ~ attuale. Quale filosofia? Quale politica? Luigi Salvatorelli, come è ben noto e come La Stampa sta n a provare, è_ un " liberale " ; ma, poichè questa parola, per le deformazioni e le :mascherature senza fine che ha sublto, non significa più un gran che di .preciso, bisogna aggiungere che egli è un liberale a contenuto sociale : ossia' un liberale a fondo socialdemocratico ; o, più esattamente ancora, un libero-laburista. È questo un atteggiamento mentale e politico che non solo 'ha, sopratutto da un paio d'anni in qua, scarso seguito di aderenti, ma ha anche una formulazione teorica ancora non troppo sicura. Si può dire anzi che il Salvatorelli, insieme col Missiroli, è il solo pubblicista, di marca costituzionale, che la abbia adottata e che la sia andata via via elaborando al contatto degli avvenimenti politici, che si susseguono : proprio come ora fa con quel complesso fenomeno che egli per il primo, crediamo, ha chiamato, a ragion veduta, col nome di " nazionalfascismo ,,. Or quale è dunque il giudizio che, da questo suo punto di vista originale - originale, badiamo bene, e non affatto bizzarro: anzi - il Salvatorelli dà del fenomeno? e quale è l'idea che se ne fa? Come liberale, naturalmente, per cui -10 Stato è una struttura di idee e di forze per se stante, collocata nel bel mezzo della società, permeabile da tutte le forze che in essa si agitano, ma non decomponibile mai da nessuna di esse, il fascismo è lo scandalo : il fascismo come movimento, come partito e, anche, come Governo, è la violenza; e, là dove la violenza nasce, il liberalismo nello stesso istante muore. Ecco il Salvatorelli liberale. Ma non è tutto; non è questo neanche, anzi, l'aspetto piil peculiare del suo pensiero. Bisogna, per trovarlo, andare avanti -e ricercarlo là dove egli anatomizza e scioglie nei suoi elementi il fascismo .,e ne designa la caratteristica essenziale in questo : nel fatto, cioè, che esso (1) LUIGI SALVATORELLI: Nazlonal/asclsmo. Torino, Piero Gobetti Editore, 1923. Biblioteca Gino Bianco • •

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