316 LA CRITICA POLITICA * • * Carlo Marx ha veramente fronte e barba di profeta, e il suo stile veemente ed iroso ritrae di quello .dei profeti della stirpe ebraica alla quale appartiene. Messo e .rimesso· molte volte in soffitta, ne discende · spesso e volentieri. Egli non è ancora un bandito da questa società, esagitata dai filosofemi di lui, che altri ha in conto di dommi,. altri di sofismi. Il signor Lenin si vanta apertamente d' essere la vera incarnazione del Marx. Egli si proclama l' unico e vero interprete del marxismo, e contro i Bernstein di Germania i V3:ndervelde e i Jaurès del Belgio e di Francia e i Turati e i Treves d' Italia egli libera dalla sua scitica faretra . ' dardi non meno aguzzi ed avvelenati di quelli che usava il maestro ver~o gli economisti borghesi. Ma per lasciare cotesto Giulio Cesare della steppa cha scrive libri e ~ontemporaneamente agisce sul proscenio della storia, ricordiamo un recente volume di un comunista nostrano il quale reca simile giudizio intorno alla dottrina marxista. Voglio dire della Conferma del marxismo di E. C. Longobardi. Chi abbia appreso a conoscere il socialismo dalla lettura della Critica sociale di Filippo Turati~ può ess~rsi formato l'idea che al vecchio socialismo utopistico francese di Saint-Simon, Fourier, Cabet e Blanc e inglese di Owen sia succeduto definitivamente il socialismo scientifico tedesco di Marx, Engels, Bebel e Liebknekt, dopo avere facilmente assorbito le concessioni romantiche del Lassalle, fatto buon viso ove occorra alla revisione del Bernstein. Chi abbia a simili fonti attinto le sue cognizioni sul socialismo sarà indotto a credere che il socialismo scientifico, il collettivismo, insomma il marxismo, abbia definitivamente condannato, surrogandola, insieme col socialismo utopista surricordato, ogni forma di comunismo da Babeuff e Buonarroti ali' anarchia di Reclus e Kropotkine. Ora il volume di E. C. Longobardi si propone di dimostrare due cose: che la dottrina di Carlo Marx giustamente e sinceramente interpretata è il comunismo di Lenin e Trotski, cosicchè non vi dovrebbe essere altra Internazionale che la moscovita cioè la terza (per ora, e sinchè non ispunti la quarta), e che le recenti esperienze storiche non hanno fatto che confermare il marxismo così inteso. A giustificare questo suo assunto, in primo luogo egli espone come i risultamenti della guerra abbiano dimostrato fondato il canone di politica del Marx : essere necessario che la classe lavoratrice aiuti i ceti e i paesi più progrediti nella lotta contro le classi e gli Stati che sono un avanzo del periodo precapitalistico e che inceppano la lotta del prol~riato per la distru~ione del dominio borghese. Tuttavia, egli soggiuAge, se i paesi ed i governi de~ocratici devono essere garantiti da so- .. Biblioteca Gino Bianco r
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