• \ La riforma elettorale del Governo La riforma elettorale che ora la Ca.mera dovrà approvare ha una spiegazione ed \lna giustificazione sola : serve al governo. Mussolini continua con essa la sua rivoluzione e dà mano praticamente alla riforma costituzionale tante v~lte annunciata. Il valore politico della riforma è appunto nel fatto che rovescia i rapporti tra il Governo e il Parlamento, trasformato in organo puramente consultivo e in strumento della volontà governativa. • Il progetto di riforma stabilisce le seguenti innovazioni nel sistema elettorale : A) fa di tutta la nazione un unico col/egio, conservando le circoscrizioni regionali solo per la indicazione dei candidati delle varie liste e per l'assegnazione dei mandati. Le liste debbono essere nazionali e vengono riconosciute come tali solo quando concorrano con propri candidati in almeno due circoscrizion;i regionali. Non avrebbe così diritto a concorrere alle elezioni quella organizzazione politica la quale dovesse limitare la presentazione di propri candidati in ·una sola circoscrizione. Il Partito Sardo di Azione, per esempio, si troverebbe in tali condizioni. Ogn•i lista deve essere presentata da almeno mille elettori iscritti nella circoscrizione. - . B) alla lista che nazionalmente ottiene nei confronti colle altre liste il maggior numero di voti sono assegnati i due terzi dei mandati. L'assegnazione dei posti ai candidati di tale lista è fatta in base al quoziente nazionale della lista stessa il quale si ottiene dividendo la somma dei voti da essa ottenuti per 356, numero dei mandati spettantigli. Si attribuiscono poi successivamente alla lista tanti posti per ciascuna circoscrizione regionale quante volte il quoziente è contenuto nel numero dei voti ottenuti dalla lista nella circoscrizione stessa. Quelli dei 356 posti che non risultassero in tal modo attribuiti, lo saranno in base ai resti· maggiori. Per la graduatori~ dei candidati di ogni lista viene mantenuto il sistema della preferenza : ogni elettore ha la facoltà di scrivere sulla scheda una preferenza. C) tutte le altre liste di minoranza concorrono alla ripartizione dei rimanenti 179 mandati (i deputati sono 535) Per tale ripartizione la somma dei voti ottenuta complessivamente da ogni· lista nelle varie circoscrizioni del regno (il progetto ne fissa un massimo di 20) non ha nessun valore. Per ogni circoscrizione restano destinati alla ripartizione delle minoranze quei soli posti che non siano stati assegnati alla lista prevalente. Si fa cioè la somma complessiva dei voti ottenuti da tutte le liste di minoranza nella circoscrizione, la si divide per i posti rimasti e il risultato costituisce il quoziente di minoranza di ogni circoscrizione. Siccome ogni lista di candidati non può contenere più dei cinque sesti del nuI BibJiotecaGino Bianco
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