la critica politica - anno III - n. 6 - 25 giugno 1923

• 250 ' LA CRITICA POLITICA Il ministro De' Stefani - che è un liberista con la camicia nera - segue nettamente questa duplice via: tna nella riduzione delle spese urta contro difficoltà, di cui è giustizia rendersi chiaro conto. Onde non è · affatto con animo di critica che qui faccio i rilievi seguenti. Co1ne abbiamo visto, tutta l'opera fascista s-in qui si riduce a < prevedere > per il futuro esercizio finanziario 179 milioni di economie. Questa esigua cifra, su un bilancio che fra parte effettiva e movimento di capitali muove alcune diecine di miliardi di lire, merita riflessione, ove si tenga presente che l'attuale governo ha lavorato vigorosamente di scure in molti campi : soppressione del Ministero per le terre liberate e di quello del lavoro; fusione del ministero del Tesoro con le Fin'anze; eliminazione di non pochi sottosegretariati ; riduzione energica di preture, tribunali e Corti d' appello ; riforme nella pubblica sicurez- , za; riforma scolastica, con riduzione di scuole, ecc. ecc.; licenziamento di diecine di migliaia di ferrovieri; tagli vigorosi in quasi tutti i dicasteri. Ora se, malgrado tutte queste economie, in parte ragguardevoli effettuate ed in parte in corso di esecuzione e prestabilite per l' entrante 1923-24, l'economia si riduce in tutto e per tutto a 179 1nilioni, segno è che altri impegni sostituiscono quelli che vengono a 1nancare e forzano la mano alla più energica volontà. · Quando tutti i documénti contabili saranno a nostra disposizione, potremo aver una chiara idea delle cause, che generano questa apparente contraddizione. Molto gioverà altresì il conoscere - a suo tempo - il consuntivo dell'esercizio in corso, che sta per scadere al 30 corrente giugno. • Del resto teniamo presente che le sole spese per l'esercito e la marina portano nel nuovo bilancio, di fronte a quello Tangorra, un aumento di spesa di 1250 n1ilioni. · Come avvertii in principio, l'on. Peano, ministro del Tesoro nel precedente Gabinetto, aveva previsto il disavanzo di questo esercizio in 4000 milioni. L' on. De' Stefani annunciava a Milano che tale previsione - malgrado un gettito di imposte superiore al presunto - avrebbe peggiorato di 600 milioni, senza indicare le ragioni. Guardando i < co'nti del Tesoro > · dal luglio 1922 all' aprile scorso (ultimo conto sin qui uscito), si ha che nei primi 1O mesi dell'attuale esercizio si sono incassati 76.446 milioni e se ne sono pagati 75.073, aumentando così la cassa del Tesoro di 1373 milioni. Ma tale incremento è stato raggiunto con un peggioramento patrimoniale di 3770 milioni, un supero di 76 milioni nelle partite di giro, ed un peggioramento di 2378 milioni nella situazione del Tesoro (differenza fra gli incassi ed i pagamenti in conto debiti e crediti di Tesoreria). Solo cos) si è potuto fronteggiare un disavanzo fra- entrate e spese effettive, salito a 4717 milioni di lire, quello per le costruzioni ferroviarie - che ammonta 134 Biblioteca Gino Bianco •

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