.. • I . . NOTE E COMMENTI La riforma elettorale alla Camera. C'è per l'aria un accenno di battaglia. Il Governo ha preparato il progetto di riforma .elettorale che conosciamo. Ma è 1~ Camera che deve approvarlo perchè diventi legge dello Stato. Per dispensare la Camera da tale compito ci sarebbe un mezzo di cui si è largamente usàto e abusato dalla guerra in poi e che ora, col Governo fascista, è diventato normale: il decreto reale. Si vuole, però, che il re, per un residuale scrupolo costituzionalista, non sia disposto a servirsene. Cos} almeno si va ripetendo, non sappiamo con quanta esattezza, certo coli' intenzione di attribuire un merito al re e di fare un dispetto all'on. Mussolini. Ragione per cui le opposizioni hanno ripreso alla Can1era un certo coraggio. Lo avranno sino in fondo·? ·La riforma elettorale com'è proposta dal Governo non può piacere alla Camera. I tre quarti dei deputati' sanno che un giorno approvata la riforma - a _parte il suo val ore politico - non avranno pi.ù nessuna possibilità di essere rieletti. Una opposizione ben condotta avrebbe per ciò la possibilità di conseguire un successo. Ecco perchè la Camera può riservarci qualche sorpres_a. L'urto tra essa e il Governo determinerebbe ne) paese una situazione assoluta.mente nuova, sia che Mussolini pieghi alla opposizione ritirando il pr9getto o sostanzialmente modificandolo, sia che intenda invece procedere oltre passando sopra alla volontà della Camera. Qualche zelatore ufficioso del Governo ha iblioteca Gino Bianco già pubblicato sintomatici < avvertimenti> alla Camera invitandola ad ingoiare e a digerire al più presto la riforma se non vuole che il fascismo < ricominci da capo > non per rifare la stessa strada, ma < con metodi non dimenticati, tenuti sin qui semplice- ' mente di riserva>. Per ora si sono schierati in modo aperto contro la riforma i deputati socialisti delle varie frazioni, i republicani e i popolari. Il partito popolare in un primo tempo, prescindendo dai puri principt della proporzionale, ha tentato di fare accettare dal governo alcuni temperamenti al progetto di riforma dai quali avesse pur esso potuto trarre qualche vantaggio, poi non essendovi riuscito ha preso decisamente, con un ordine del giorno che impegna i deputati del gruppo sino all'espulsione, posizione di battaglia contro il progetto. Restano tutti i deputati, numerosissi1ni, dei vecchi gruppi, anime in pena, chè non osano apertamente pronunciarsi, che vorrebbero votar contro ma c~e ad ogni buon fine attendono, per decidersi, l' ultimo momento. Serietà e coerenza di deputati. Frattanto le attenzioni e le preoccupazioni del mondo parlamentare sono tutte volte ai lavori della Commissione nominata dal Presidente della Cdmera per l'esame della riforma, una Commissione coi fiocchi che raccoglie i più autorevoli rappresentanti dei diversi gruppi. Ne fanno parte quattro ex-Presidenti del Consiglio: Giolitti, Salandra, Orlando e Bonomi. ....
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