• 284 LA CRITICA POLITICA Regionalismo francese La Rivista di Ginevra ha pubblicato recentemente un articolo non privo d'interesse sul regionalismo francese, dovuto a Marcello Provence, presidente della Federazione della Gioventù regionalista di Francia. Il regionalismo francese ha la sua fondamentale caratteristica nell'essere essenzialmente nazionalista e patriottico: Federico Mistral, Barrès e Maurras ne sono gli apostoli. Altra caratteristica è quella di aver setnpre unito l' idea della rappresentanza professionale a quella del decentramento, con la formula < La professione rappresentata -nella regione organizzata>. A questo movimento regionalista la guerra ha dato un fervido impulso: la gioventù stanca dei vecchi partiti e delle vecchie formule affluisce numerosa n~lle associazioni regionaliste, dando vita a sindacati agricoli e a, società economiche regionali e creando uno spirito di opposizione al politicantismo, alla burocrazia, al grande affarismo. Queste tre piaghe indeboliscono lo Stato, .pur avendo, l'apparenza di sostenerlo·: il regionalismo invece mira a render forte veramente lo Stato. < Quando uno Stato accentra - conclude il Provence -, quando uno Stato attira a se la maggior quantità di for-ze e abbassa il cittadino, quando si fortifica dietro la cartacea montagna della burocrazia, vuol dire che si sente debole: esso ha bisogno per viv·ere di una cintura ben stretta. Invece uno Stato forte non ha bisogno di rimpicciolire il cittadino: sicuro della sua superiorità, lascia alle individualità locali e provinciali le loro libertà. Se i regionalisti francesi sono patriotti, ciò avviene perchè essi vogliono uno Stato potente per la sua costituzione centrale e più potente ancora per lasciar libere di amministrarsi in pace le realtà comunali e regionali. Il regionalismo francese è la forma più sicura del patriottismo francese >. Il Provence è forse portato a sopravalutare l'influenza e l'importanza del movimento in cui egli ha una parte notevole: ma indubbiamente il movimento regionalista ha in Francia un' importanza non trascurabile, anche se i nostri quotidiani occupati a darci i resoconti estesi delle discussioni del Parlamento di Francia lo ignorano completamente: e non è fuor di luogo richiamare su di esso l'attenzione degli italiani, come è opportuno mettere in luce lo spirito nazionale da cui ·è animato, a inequivocabile conferma della nostra tesi che l'amore alla regione non contrasta con l'amore aHa patria. AUTONOMIA E GRANDEZZA NAZIONALE Vorreste dunque distruggere lo Stato e indebolire la Nazione? No, vogliamo ricondurre lo Stato a quei limiti in cui esso ha ragione di essere e oltre il quale si trasforma in istrumento di oppressione. La costituzione politica ha ragione di essere per noi, in quanto è volta ad assicurare la libertà, e ad impedire nel tempo stesso che la libertà di un individuo o di un gruppo si eserciti a detrimento della libertà altrui, a conciliare la libertà e l'associazione degli individui in un comune fine nazionale. La libertà non può, quindi, consentire il prodursi di nuove forme di oppressione, nè deve trasformarsi in licenza. · In questa tutela della libertà è il primo essenziale compito dello Stato. Noi non vogliamo deificare lo Stato ma elevare la Nazione: treare una Yolontà nazionale, una forza nazionale, una consapevolezza dei suoi fini, in tutto il popolo. La nazione meglio e più solidamente si forma ove tutti partecipano alla vita pubblica, ove viva è l'emulazione; ove tutte le forze possono m libertà muoversi, affermarsi, svilupparsi, ove più intensa è per ciò l'attività generale. Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==