• ,I UN PROGRAMMALIBERISTAPER LA GRANDEZZA D'ITALIA 277 senz' altro che la protezione ha fallito al suo scopò, che è di rendere l' industria capace, mercè un aiuto temporaneo, di vivere colle proprie forze. GRANDEZZA FINANZIARIA Lo Stato ha bisogno di raggiungere il pareggio, senza comprimere le fenergie nazionali e cioè senza stabilire nuove imposte o crescere le aliquote di quelle esistenti. Anzi è urgente, se non si vuole danneggiare la materia imponibile, scemarne la gravezza. Ma ciò non potrà mai essere ottenuto finchè durerà un sistema di tributi privati a favore delle industrie protette, il quale rivaleggi con il sistema dei tributi pubblici nel fare appello al reddito dei contribuenti. Tutte le forze devono oggi essere tese al raggiungimento del pareggio; ma questo non si raggiungerà finchè la _capacità contributiva dei cittadini italiani sia contemporaneamente soggetta ad un duplice sforzo a favore dell'erario ed a favore degli industriali protetti. È impossibile dire a quanti miliardi di lire ali' anno ammonti il costo della protezione doganale. Ma che si tratti di . una cifra assoluta rilevante sembra indubitabile ; e sembra perciò ragionevole la C(?nclusione che ove la pressione dell' incidenza daziaria doganale potesse ridursi di due miliardi, d' altrettanto cres·cerebbe la ca- · pacità di pagare imposte allo Stato. Sicchè si può ben dire che la riforma doganale in senso liberistico sia una condizione preliminare necessaria per il risanamento della finanza statale. Non solo di questa in genere; ma delle finanze delle aziende industriali esercite dallo Stato e dai comuni, le quali veggono crescere il costo dei propri impianti (rotaie, carri, locomotive, fili ed apparecchi per la trazione elettrica, materiali e macchinari telegrafici e telefonici, ecc., ecc.), dalle enormezze della tariffa doganale e dal privilegio aggiuntivo concesso nelle pubbliche gare agli industriali italiani di avere la preferenza nelle ordinazioni statali. anche se il prezzo delle loro forniture supera del 1 O % quello offerto dagli industriali stranieri. È questa una camicia di Nesso che soffoca le industrie statali e loro impedisce di conquistare il pareggio. Inoltre ed anche astraendo dalle industrie direttamente connesse con lo Stato, questo è in Paese il più grande dei consumatori (forze armate, impiegati d' ogni categoria, ecc.). È intuitivo che il livello delle rimunerazioni incombenti allo Stato non può n_onrisentirsi fortemente degli effeti rincaratori del protezionismo. GRANDEZZA POLITICA La eliminazione dei dazi prote,ttivi è necessaria altresì per crescere la purezza della nostra vita politica e per sciogliere i vincoli i quali oggi legano gli uomini di Stato e li costringono I ad_occuparsi di faccende maiblioteca Gino Bianco . .
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