Un programma liberista per la grandezza d' Italia Demmo già notizia della costituzio_ne,con sede a Torino, Piazza Statuto-16,, di un Gruppo italiano p-er il libero scambio, al1quale è significativo abbiano anche aderito parecchi industriali. L'azione di questo gruppo - al quale pure noi abbiamo dato la nostra adesione - intende svolgersi esclusivamente nel campo della propaganda di idee e consistere < nel dimostrare che la grandezza econo_- mica e quindi la forza spirituale e mor{!,ledell'Italia coincidono necessariamente con una politica doganale, la quale con prudenza graduale abbassi le barriere ~ imposte alla libera competizione delle merci straniere con quelle nazionali e spinga così le industrie nazionali a ribassare i costi ed i prezzi, ed a crescere così la capacità di consumo interna e la potenza di penetrazione all'estero>. Il gruppo libero-scambista ha pubblicato ora il suo programma di azione, nel quale - dopo aver preso atto delle aspirazioni tendenzialmente liberiste affermate dal Governo attuale e dei provvedimenti del Ministro delle finanze tendenti a rnitigare alcune delle eccessive asprezze proibizioniste della tariffa dqganale del 1° luglio 1921 - vengono in questo modo fissate le esigenze di una politica liberista per la grandezza economica, finanziaria e politica del nostro paese : GRANDEZZA ECONOMICA ·. Dopo un cinquantennio quasi di protezionismo persistente e sempre più incrudito, è gran tempo di ricordarsi delle promesse solenni di provvisorietà che erano venute dagli instauratori della nuova politica doganale. Ove si faccia astrazione dell' intervento diretto, preferibilmente con premi o con accorte maniere di fornitura di capitali o di commesse, allo scopo di mantenere in vita le imprese produttrici di materiale bellico, la protezione può ammettersi solo quando essa sia concessa a quelle poche industrie le q~ali stiano sorgendo ed abbiano d' uopo nei prirni anni di essere sorrètte contro i colpi dei rivali stranieri già agguerriti. Ma la protezione deve essere un' eccezione e deve essere temporanea, Generalizzare la protezione vuol dire tassare tutti a beneficio di tutti. giovani e vecchi, prornettenti e incapaci ; vuol dire annullare i vantaggi, già incerti e rarissimi, che potrebbero attendersi dalla protezione. Se tutti sono protetti, tutti sono danneggiati dal rialzo dei prezzi derivante dalla protezione concessa ad altri ; ed è come se in un comizio tutti pretendessero di vedere meglio alzandosi in pnnta di piedi. La protezione deve essere temporanea ; poichè quando essa si perpetua e l'industria si lagna di averne tuttavia bisogno per la vittoriosa concorrenza straniera, resta aimostrato BibliotecaGino Bianco
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