.. LA SARDEGNA E IL FASCISMO 267 che risponde al non1e di Emilio Lussu, allora non ancora deputato, diffidava .energicamente i caporioni del locale socialismo che, nella ipotesi prospettata, i combattenti sardi non avrebbero a nessun costo tollerato inframmettenze leniniste nell' isola. Neanche a dirlo, il sardismo fu allora accusato di spirito vandeano, così come a due anni di distanza è stato coperto d'insulti per avere osteggiato la rivoluzione fascista. Quanto alla seconda accusa Io stesso on. Mussolini ha voluto pubblica1nente attribuirla a~ un grosso equivoco. Effettivamente il partito sardo ha sempre cercato collegamenti con gruppi di altre regioni italiane (basti ricordare il patto d'alleanza col Partito molisano d'azione). * * * Eppure l'equivoco c'è stato e c'è ancora. Alla maggioranza degli Italiani è sfuggito lo sforzo· quasi titanico di un popolo terribiltnente lontano - per la sua educazione sociale, per la sua economia, per il suo stesso carattere etnico, in una parola per la sua storia - dal clima it_aliano, per intonarsi con la vita nazionale ed inserirvisi efficacemente. Quasi un anno fa nel defunto Solco di Cagliari ho avuto occasione di notare che il separatismo sardo esiste davvero, ma è ben diverso da quello di cui si è andato favoleggiando. Il separatismo ha assunto due forme che possono analitica111ente distinguersi ma che confluiscono nel1' identico risultato. La prima consiste nella tendenza snobistica alla pas-, siva ammirazione .e scimmiottatura di quel che si fa nel continente .... Non son mancati neppure dei disgraziati datisi alla cocaina per fare sul serio i.... metropolitani. ~ qualche cosa di simile è accaduto per gli striminziti nuclei del primitivo fascismo sardo, rinforzato in un secondo te1npo da furbi filibustieri. Vi è poi un'altra forma, assai più estesa, di separatismo, che si realizza nel più o meno larvato disinteresse per le lotte politiche del continente. Nel preguerra le lotte politiche in Sardegna si svolgevano senza alcun riferimento a quelle della penispla. Questa è in fondo la tragedia di 1nolte regioni 1neridionali, n1a l' isolismo dà al' fenon1eno un eccezionale rilievo. Tutti eran d'accordo nel pianger miseria e nel protestare contro l' Italia matrigna, ma si guardavano bene dal ribellarsi al governo preferendo dilaniarsi in camarille, che isterilivano \ sempre più nella meschinità materiale e 1norale la vita dell' isola pitocca. Cotesto separatismo a carattere coloniale ha ancor oggi dei vasti residui nelle popolazioni di Sardegna. E quel che si stenterebbe a credere, scorie di siffatta mentalità si rintracciano fra quelli stessi che combattono sinceramente le cricche medioevali ed i loro patroni. Se come implicitamente si rileva dalla stessa corrispondenza di Maffio Maffii sopra riprodotta, non è esatto che il partito sardo d' azione si sia fuso col fascismo (egli lo spera come conseguenza del viaggio dell' on. Mussolini) non può tuttavia negarsi che alcuni sardisti specie del ceto intellettuale, siano passati in vari tempi al fascismo. Orbene a parte l'elemento BibHoteca Gino Bianco
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