la critica politica - anno III - n. 6 - 25 giugno 1923

260 LA CRITICA POLITICA le ·11-ostalgichenote si sposavano con il chiacchiericcio dei partenopei, dimentichi dei fastidi della giornata, e col tintinnare arguto dei cucchiaini sui bicchieri e sui vassoi. I grandi re nelle nicchie di Palazzo Reale ascoltavano in silenzio, irrigiditi nei loro gesti sol~nni. Il forte gruppo compariva ne11a piazza, guidato da Padovani (che in segno di suprema potestà agitava trionfalmente il bastone) e arrivato all'altezza del caffè; reclamava con ~nergia: Giovinezza I Giovinezza I E l'orchestrina attaccava Giovinezza, fra gli applausi dei sorbitori del gelato ; mentre i duecento giovani- soddisfatti l'accompagnavano con un coro robusto. · Padovani è un autoritario. Abitu_ato alla vita della caserma, ufficiale effettivo attualmente in posizione ausiliaria speciale, non tollera le discussioni, nè le sottili schermaglie procedurali.· Ha perciò una profonda e lodevole antipatia per gli avvocati; accompagnata da un certo tintore. Li - ha stroncati con malgarbo tutti, ad eccezione del Sansanelli, che dotato di una certa scaltrezza, s'era accontentato di una posizione secondaria, che non poteva offendere le suscettibilità del duce, e che gli permettev.a· di guidarlo a suo piacimento . . A~ momento buono è guizzato sulla seggiola di segretario generale del partito, ed ha mollato f adovani. La guerra agli intellettuali politicanti ha fruttato a Padovani tenaci inimicizie, non ultime quelle degli attuali dirigenti del nazionalismo che sono in parte dei rejetti del fascismo. Gli ha assicurato però l'ammirazione d'una larga schiera di ragazzi che guardavano sino a jeri il loro duce come se fosse un dio. Sino a jeri, e poi vedremo il perchè. * * * Un altro gruppo di avversari del Padovani erano gli arditi ed i legionari fiumani. Dissidio alirnentato da principio da competizioni personali, in seguito dal noto atteggiamento di Mussolini dinanzi alla questione di Fiume. Negli ultimi mesi,. prima del colpo di stato, i due gruppi giunsero a conflitto. Pretesto furono· le organizzazioni sindacali. Il fascismo napoletano, seguendo l' esetnpio del movimento del Nord, voleva creare le sue corpo- . . raz1on1. Abbiamo già detto che il socialismo napoletane;>, che non aveva più la caratteristica originalità dell'anteguerra, s'era disgregato naturalmente alla semplice lettura delle notizie dell'alta Italia. Ma gli operai aborrivano ed aborrono tuttora dal fascismo. Bisognava lavorare su altro ambiente. I por.tieri fornirono il mat~riale umano per il primo sindacato, che sorse reclamando un forte aumen~o del caroviveri, e, per conciliarsi le simpatie della cittadinanza, l'abolizione della campagna, e la co.nseg1:1,eateconcessione agli inquilini del chiavino. Come molti nel resto d' Italia sanno, 1a Biblioteca Gino Bianco

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