la critica politica - anno III - n. 6 - 25 giugno 1923

254 LA CRITICA POLITICA ancora le elezioni amministrative sotto il regime fascista, è probabile che non si riesca a trovare fuori della lista fascista candidati in numero sufficiente per coprire i posti riservati all'opposizione. E non è detto che il partito del Governo non pensi di occupare, come ha fatto per le elezioni a1nministrative, anche i posti di minoranza con altre liste proprie ! Si deve poi tener conto che solo la lista del Governo ha la possibilità di presentare - in un paese come l' Italia dove la situazione dei partiti politici organizzati varia profondamente da regione a regione - una lista di candidati propri per tutte le circoscrizioni del regno, specialmente se in ogni c'ircoscrizione occorreranno per la presentazione delle liste dichiarazioni firmate da almeno mille elettori e debitamente autenticate. Può darsi che qualcuno s' illuda che il Governo abbia preparato con questa riforma l'arma che lo colpirà (1). Nulla è impossibile, per quanto sembri difficile che un Governo si disponga a· fare le elezioni senza sapere di avere la forza-per farle. L' immoralità del sistema è nel fatto che, contro ogni principio di giustizia distributiva, permette ad una minoranzà anche piccola del paese di assicurarsi la maggioranza schiacciante della Camera (2) e insieme l'assoluto dominio per tutta la legislatura, senza possibilità di çontrollo o di cambiamento di Governo quando la situazione politica sia mutata. Il partito dominante può fare della nazione e dello Stato quello che vuole I 5°) Praticamente la maggioranza - per quanto distinta in diversi partiti politici· organizzati - sarà rappresentata dai 179 deputati della minoranza i quali si ripartiranno però, in modo molto ineguale. I partiti che, solo per distinguerli da. quello prevalente, chiameren10 di minoranza sono giocati due volte con questo sistema che pare congegnato apposta (e di fatto lo è) per annullare tutte le opposizioni : nella prima e nella seconda ripartizione dei mandati. L'applicazione della proporzionale nei limiti di ogni circoscrizione preparerà alle liste di minoranza sorprese, qualche volta atroci. Liste che avranno ottenuto in alcune coscrizioni votazioni rispettabili si ritroveranno senza avere ottenuto nulla. Se il..quoziente nazionale della lista prevalente sarà molto basso, vi saranno circoscrizioni dove, la percentuale dei votanti essendo stata alta e le (1) Le illusioni sarebbero ben fondate, e cioè cesserebbero di essere tali, se il Governo non avesse esso, come abbiamo detto, mille modi per fare le elezioni e modificare a piacere la volontà. elettorale. Se non facesse assegnamento su la parte preponderante e decisiva che il Governo può esercitare nelle elezioni a favore dei candidati nessun conservatore oserebbe approvare la riforma J Il giorno in cui le elezioni dovessero farsi in libertà, questa riforma che dà la maggioranza anche ad una esigua minoranza diverrebbe estremamente pericolosa per le classi conservatrici Valga l'esempio. Nel 1921 si ebbero in totale 6.347.903 voti. Coi criteri della riforma che sta per approvarsi supponendo 6 liste, la lista che avesse avuto 1.100.000 voti otterrebbe 356 mandati e gli altri 5 milioni di elettori dovrebbero ripartirsi 178 mandati. Nel 1919 poi il partito socialista ~on i suoi 1.800.000 voti avrebbe avuto 356 deputati e quindi nelle mani lo Stato! (2) Il sistema maggioritario com'era applicato nel collegio uninominale esigeva che un candidato ottenesse la maggioranza assoluta dei voti perchè riuscisse eletto. E, dove nessun candidato otteneva tale maggioranza nella prima votazione, si faceva una seconda votazione di ballottaggio tra i due candidati che avevano ottenuto il maggior numero di voti. Col progetto governativo, invece, una lista che raccolga anche un voto solo di più di quelli raccolti dalla più fortunata concorrente, vede eletti 356 dei suoi candidati. Col sistema del collegio uninominaie il voto di un solo elettore poteva essere _decisivo per la riuscita o meno di un deputato; col sistema nuovo, dato il numero dei partiti politici in Italia, il voto di un solo elettore pub decidere della elezione di oltre trecento deputati I BibliotecaGino Bianco

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