la critica politica - anno III - n. 5 - 25 maggio 1923

240 LA CRITICA POLITICA espulsioni, si annunciano provvedimenti gravissimi contro i fomentatori di dissidi e si delibera la iscrizione di ufficio nella Milizia Nazionale di tutti i fascisti senza eccezioni allo scopo di poter· applicare indistinta1nente contro tutti, nelle eventuali ·responsabilità, le sanzioni contemplate dal Codice Militare per i militari in servizio. Possono, però, questi provvedimenti - servire a contenere la crisi? o l'aggraveranno di più? La rivoluzione .... mancata. La quale crisi dipende anche dal fatto che il fascismo, non sa ancora, dopo sei mesi di governo, cosa deve volere. Mussolini esca una buona volta dall'equivoco in cui s'è cacciato e si decida. Prenda una strada, ma la prenda! Le sue incertezze, il suo dis.orientamento sono evidenti per tutti -e scemano giornalmente la sua autorità sui gregari. Se l'opera deve considerarsi compiuta è naturale che questi contendano ora nella sparti- .zione delle cariche e dei benefici. Si ha l'impressione che la rivoluzione fascista sia già una rivoluzione fallita. Siamo sempre al primo tempo. Il programma del secondo tempo non -si vede. Mussolini, evidentemente, non l'ha ancora concretato. Anzi si nota in lui una preoccupazione assai viva di attenuare le tinte e di evitare di porsi in urto troppo diretto con le forme e le istituzioni verso le quali egli manifestò spesso il più profondo disprezzo. Il progetto di riforma costituzionale - tante volte annunciato e così spesso discusso sulla base delle indiscrezioni del comm. Bianchi - è ancora in incubazione e minaccia di ridursi solo ad una mostruosa modificazione della · legge elettorale. Di un ordinamento nuovo dello Stato sulla base delle capacità Biblioteca Gino Bianco e delle competenze non si parla più. Al proposito di mutare la composizione del Senato si è pure rinunciato. Lo stesso progetto per la istituzione della Prefettura del Tevere sembra tramontato definitivamente. Persino.... dell'Ordine nobiliare del Littorio sembra che non se ne debba più parlare, perchè si dice che il re abbia puntato i piedi e non ne intenda sapere. Di soppresso finora non c'è che le garanzie costituzionali, la libertà di voto nei cittadini, il diritto di legiferare nel Parlamento. Ma lo scenario è restato intatto. Ma una serie di comunicati ufficiosi e ufficiali è venuta in questi ultimi tempi ad assicurarci che nulla del vecchio ordine costituzionale verrà mutato. E allora, se tutto deve ridursi a un cambiamento di uornini, e cioè al solito " levati di lì che ci vo' star io." fatto con minore cortesia di forme e con 1ninore scrupolo nell'uso dei mezzi, è a domandarsi, dopo averli visti alla prova nelle cariche dello Stato e specialmente in quelle delle Amministrazioni locali, se i nuovi siano davvero migliori di quelli che c'erano prima, se siano vera1nente più capaci, se governino meglio. E nel confronto con quelli che hanno sostituito i nuovi non ci guadagnano davvero. E così quel che noi temia1no di più dal fascismo è che, nel confronto, gl' italiani, invece di pensare a procedere avanti verso il meglio, siano indotti a desiderare di ritornare ali' antico. Ciò che sarebbe il peggio che possa mai capitare l Il 1° maggio in Italia. Il 1 ° maggio ha assunto quest'anno, in Italia, quel significato e quel valore che inutilmente nel _passato si era pensato di attribuirgli. Da molti anni non rappresentava più nulla:

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