234 LA CRITICA POLITICA 3)0 In Genova città, scarsi furono gli impianti di industrie di guerra: l'interesse rimane concentrato attorno al traffico portuario. Il fascismo si affermò tardissimo. I protagonisti della vita cittadina erano i seguenti. Una borghesia di limitate capacità commerciali e industriali - contrariamente alla opinione volgare - di scarsa sociabilità, diffidente verso i gargarismi retorici. Un movimento operaio inquadrato nelle organizzazioni portuarie, monopolistiche, con rigide distinzioni di ruolo fra organizzati effettivi e avventizi, fra ve-echi scaricatori genovesi e contadini piovuti negli anni di baldoria da tutti i monti di Liguria. Le cooperative portuarie, la Banca Ligure, il giornale Lavoro si tenevano in una catena ben congegnata: l'espressione politica di questo < popolo grasso> erano i Gruppi Socialisti Autono1ni, l' uoll!o politico del movitnento Giuseppe Canepa, deputato, presidente della banca, direttore del giornale : socia- ~ lista perfettamente costituzionale, di solida cultura umanistica provinciale, vivace avversario del bolscevismo e del fascisrno per il suo istinto di uomo d'ordine ~ di inconsapevole conservatore. Nel campo sindaéale portuario, l' unico uomo che potesse fargli riscontro era, ed è, Andrea Mangii:i.i, Segretario della Cooperativa scaricatori di carbone genovese ben radicato in Genova, autoritario, violento, locale : se i venti anni di riformismo socialgiolittiano avessero prodotto una classe dirigente operaia sul modello Mangini, la rivoluzione dei medii ceti di ante-guerra sarebbe stata repressa, nell' integrale _significato della parola. Il primo saggio del fascismo genovese si ebbe nel marzo 1922, con una invasione del Lavoro per alcuni articoli sulla spedizione Giunta a Fiume. In quell'occasione, il fascismo genovese non riuscì a n1ettere in Jinea che un centinaio di studenti e di lance spezzate dei pomeriggi domenicali: esso viveva ancora attaccato per il cordone ombelicale al fiumanesimo generico del 1920. Era dunque arretratissimo. Lo sciopero di protesta delle organizzazioni operaie, proclamato ali' indomani dell'assalto al Lavoro, fu completo e pacifico : l'autorità politica e di P. S. fu corretta: quella data del marzo bisogna salutarla ancor oggi, da lontano, come la data dell' ultima cerimonia solenne di un regime al tra1nonto. Il fascismo genovese aveva subito, prima di questi avvenimenti, una grave perdita con la morte dell' on. Valentino Coda. Nessuno ne prese il posto. Lantini e Pala, i due capi del 1922, hanno dei vaghi e nebulosi antecedenti di mazzinianesimo, utili per i discorsi : tutt'e· due non genovesi, e quindi in torto gravissimo verso molti borghesi : non ebbero mai la fiducia degli impresarii portuarii e degli armatori, e di ciò va dato ad - essi lode, perchè sono due galantuomini. Gli avvenimenti delle giornate di sciopero generale (1-2~3 agosto) fecero imparare ad essi, credo, e alla cittadinanza, quello che fosse. il fascismo. Quella che abbiamo chiamato seconda zona ligure, le località di Riviera già maturate nel crogiolo bolscevico e passate completamente al fascismo, si presero la loro rivincita contro la capitale regionale, ~iformista e legalitaria nel '19 come nel '22. Biblioteca Gino Bianco ~
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