la critica politica - anno III - n. 5 - 25 maggio 1923

LA NUOVA COSTITUZIONE TEDESCA 231 - disfatta, due compiti. Prima essa èi ha tenuto ad affermare di fronte al vincitore l'esistenza della Germania come grande nazione. Le idee democratiche erano troppo debolmente radicate nell' anima del popolo perchè l'assemblea di Weimar potesse appoggiarsi su di esse: essa fece appello alla tradizione. Donde lo sviluppo dell'organizzazione centralizzatrice, la riduzione dei diritti degli Stati federati a profitto d' un potere centrale, la cui autorità ricorda quella dell'antica Prussia. Donde anche il mostrarsi di sentimenti nazionalisti, ed il sogno <l'una grande Germania, rinnovata dal 1848, che riunirebbe un giorno tutti i popoli di razza germanica, ·compresa l'Austria. L'Assemblea Nazionale sapeva tuttavia che l' Impero militare era irrimediabilmente battuto e che bisognava preparare la successione alla democrazia. Fu il secondo compito che si .propose. Essa riuscì difficilmente a conciliarlo col primo, cercò dei principii, dei dogmi, s'ispirò alla Dichiarazione dei Diritti del 1789, ma si trovò impacciata quando dovette passare all'applicazione pratica delle formule. La vita politica conservò sotto la Repubblica gli stessi sistemi che aveva avuto sotto l' Impero ; le catene del passato, che si credevano rotte, erano troppo solide perchè la Germania potesse liberarsene d'un sol colpo. Il tempo e gli avvenimenti le logoreranno. Solamente allora la Germania conterà nel mondo per quello che veramente vale. Berlino, aprile 1923. PAOLO MANTICA IL COLLEGIO <UNICO> Stiamo andando verso il collegio unico. Mussolini sembra deciso avolerlo: popolari e socialisti alla Camera lo appoggieranno : i liberali, nella speranza di essere inclusi nella lista unica dei 350 candidati sicuri di aver la medaglietta, non lo contrasteranno alla Camera, anche se i loro giornali si manterranno all'opposizione. Cos) la Camera dei Deputati di domani verrà foggiata ed eletta da Michelino Bianchi, dal prof. Giovannini, da Matteotti, da Don Sturzo e da qualche Perrone, che combinerà le liste a Roma nei .corridoi del Viminate o in quelli di Montecitorio: la Camera, ancor più di quella di oggi, sarà domani l'espressione della volontà dei dirigenti dei grandi partiti di masse, influenzati e influenzabili da clientele ristrette, da gruppi potentemente organizzati, da ceti pronti ad anteporre il loro particolare ali' interesse della folla anonima dei produttori. Con il collegio unico finirà ogni possibilità di lotta politica per i gruppi <li minoranza, che non vellicando i sentimenti e facendo appello all' intelligenza saranno sommersi nella battaglia cartacea e schedaiola. Il Parlamento, che già ieri era estraniato dall'anima profonda della Nazione, diverrà un istituto ancor più estraneo ai bisogni e alle aspirazioni del paese : sarà un Senato non eletto dal Presidente del Consiglio, ma dai segretarii dei partiti. iblio .eca ~; 10 Bianco - • .. /

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