.. ·226 LA CRITICA POLITICA La tormenta rivoluzionaria minacciava di disgregare la Germania . .Preuss volle, prima di tutto, rifare l' unità nazionale. Ma era impossibile e pericoloso riprendere la formola di Bismarck. Bisognava intaccare l'egemonia prussiana, distruggere la supremazia del potere militare, ed organizzare un regiine democratico che <lasse soddisfazione ai popoli -della Germania. L' idea cardine di Preuss fu quella di creare uno Stato repubblicano cosl strettamente centralizzato per quanto era possibile per ·soffocare i tentativi di separatismo, ma nello stesso tempo di perseguire la decentralizzazione della Prussia, il cui giogo era divenuto odioso -a tutto l' ltnpero. · · Preuss era un partigiano cosl convinto dello Stato unitario che avrebbe volentieri raccomandato la. soppressione degli Stati federati. Se impegnava la Prussia a rinunziare ai suoi privilegi ed a divenire una semplice provincia amministrativa è perchè sperava che gli altri. Stati: la Baviera, la Sassonia, il Wurtemberg ecc .... seguirebbero quest'esempio e che a poco a poco gli ultimi resti del particolaris1no locale svanireb- ·bero. Tuttavia non osò mostrarsi cosl dottrinario. La rivoluzione aveva .sollevato troppo violentemente le passioni autonomiste perchè si potesse padroneggiare con un decreto il vento d'indipendenza che soffiava dap- ;p~rtutto. La Germania doveva restare una Confederazione. Ma Preuss giudicò indispensabile di estendere la competenza dell' ltnpero e l'autorità del governo centrale e di restringere, nella misura del •possibile, i .diritti degli Stati federati, incominciando dalla Prussia. Il 20 gennaio 1919 il Giornale Ufficiale aveva pubblicato un primo .:progetto di costituzione. Il suo centralismo spaventò gli Stati del Sud, che temevano d'essere trattati non come la Prussia. (: È impossibile dai tpunti di vista, giuridico, politico ed economico, diceva Preuss facendo allusione alla Prussia, di mantenere una Repubblica di 40 milioni d' abi- ,tanti in un'altra Repubblica di 70 1nilioni >. La soluzione consisteva, secondo lui, nell' assicurare al governo del1' Impero una tale supremazia sui governi federati in modo che il potere centrale avrebbe sel!lpre il diritto d' intervenire negli affari interni degli Stati. Il progetto sollevò non solamente l'opposizione dei federalisti del Sud, 1na anche quella dei reazionari prussiani, i quali credevano che ·l'esistenza d' una Prussia forte era indispensabile pel mantenimento del- ·l' Impero. Il governo il 21 febbraio 1919 presentò un secondo progetto ·meno centralizzatore del primo, che lasciava in maniera notevole agli Stati federati il diritto di concludere trattati con le nazioni straniere sotto 'riserva dell'approvazione dell'Impero. I lavori preparatori andavano per <le lunghe. Il pericolo di nuovi moti rivoluzionari minacciava intanto ii .regime male consolidato. L'Assemblea Nazionale aveva rapidamente votato il 1 O febbraio una legge sui poteri provvisori dell'Impero; che servl -di carta costituzionale fino al compimento della vera Costituzione. Essa, ,il 4 marzo, nominò una commissione incaricata di elaborare un progetto Biblioteca Gino Bianco ~
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