216 LA CRITICA POLITICA ha trovato credito naturalmente, presso gli avversari irriducibili del Ministero, ecc. : e si è andata largamente diffondendo nonostante che gli atti del Ministro Gentile .... siano proprio inspirati al contrario proposito, ecc >. Poco appresso la Tribuna pubblicava un'intervista con un < alto funzionario della Minerva>, nella quale l' intérvistato dichiarava che < la cura del ministro Gentile si era rivolta sopratutto ad assicurare la possibilità di conservare gli istituti attualmente esistenti>. _ Intanto, improvvisamente, senza che nulla, in apparènza, giustificasse tanta furia, eran pubblicate le tabelle dei nuovi contributi che gli Enti dovevan versare allJErario per la conservazione delle scuole medie gov~rnative, e, dalla pubblicazione, i partigiani convinti dell' idea delf e < Scuole poehe ma buone >, potevano constatare che il Ministero si era lasciato spuntare l'arma in mano, perchè non solo le .nuove tariffe, nelle due categorie stabilite, eran della più desolante e burocratica uniformità; non solo nel determinare i nuovi contributi non si faceva nessuna distinzione fra Nord e Sud, fra Aosta e Chieri, fra Sondrio e Monza, ma anche, per agevolare la conservazione delle scuole, tali contributi si eran mantenuti incredibilmente bassi, dato il valore della moneta, anzi alcuni apparivano persino inferiori a quelli stabiliti nel '21. Poi veniva il 27 aprile. Il Consiglio approvava la riforma. Il comunicato relativo non parlava affatto di riduzione di scuole governative, anzi, a proposito della < soppressione di classi aggiunte> s'affrettava ~rassicurare che essa misura era presa per < addivenire alla creazione di nuovi istituti >. Poi è stata pubblicata la legge : nella quale non è nessuna disposizione che accenni a tale riduzione, mentre parecchie ce ne sono le quali confermano la possibilità della creazione di nuove scuole governative (ruoli aperti, numero dei posti di ruolo da determinarsi biennio per biennio, regificazione di scuole pareggiate), sì che all'esame della ·1egge non è apparsa temeraria la dichiarazione fatta dal Direttore Generale dell'Istruzione Media ai giornalisti convocati il giorno successivo alla deliberazione della riforma, dichiarazion~ che suonava così: < Quanto alle preoccupazioni in generale di molte città le quali temono di veder soppresse le loro scuole, esse sono infondate. Certo- . è invece che il numero degli Istituti governativi aumenterà non appena la rif ornia avrà fatto sentire i suoi benefici effetti (1). Per cui i partig~ani convinti del programma < poche scuole ma scuole>, ancora una volta, bisogna che si rassegnino. Ancora una volta hanno perso la partita: l'idea che non aveva potuto trionfare tre anni fa con Croce e con Gentile, non ha potuto trionfare neanche oggi con Gentile e Mussolini: allora l'avevan mandata a picco gli sforzi combinati del parlamentarismo,. delle cricche locali, delle organizzazioni professionali, dei partiti e delle sette; adesso quelle forze negative dicono che non ci son più, perchè le ha (1) Veramente quel che ha detto il comm. Severi credo debba valere per il numero complesslvo delle scuole medie governative. Per le normali governative, per intanto, 58 se ne vanno per aria; poi si vedrà. - Io credo che questo provvedimento, per il quale si applica per lo meno alle normali la formula < poche (meno) scuole ma scuole> sia dovuto specialmente alla tenacia del Direttore: generale dell' ist~uzione elementare. Se è cos\, lode a lui. Biblioteca Girio 8ianco
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