210 LA CRITICA POLITICA luzzi ed altri pesci più o· meno grossi in mari ed in climi troppo diversi dai nostri perchè in essi il lavoro italiano possa essere elevato e mantenuto alla sua normale e piena efficienza. Tutto ciò è di una semplicità ed evidenza così palmare, che davvero ci è da provare vergogna di essere costretti a ripetere sempre e con sì poco frutto le verità elementari e orn1ai non più confutabili della scienza economica. Ma poichè queste .verità da molta gente continuano a non essere conosciute, e poichè, nelle questioni economiche - ciò che non avviene in aritmetica pura - può sempre convenire a taluno di sostenere nel suo privato interesse che 2 + 2 ~on è uguale a 4, ma, secondo i casi, è uguale a 5 od a 3, condendo questa assurda pretesa di sofismi atti ad ~ eccitare le passioni ed a solleticare i sentimenti patriottici od altri degli uditori ignoranti, non è e non sarà un lavoro superfluo quello di prendere la difesa, anche se non richiesta, degli ignoranti e degli illusi, e di mostrare ad essi ciò che sta veramente in fondo a queste ubbìe persistenti_ ed ognora rinnovantisi di < emancipazione economica del Paese dalla sogg.ezione straniera>., EDOARDO GIRETTI Previsioni finanziarie pel 23-24 Da quella stessa Milano da cui appena un mese e mezzo addietro il comm. Michelino Bianchi, segretario generale del Ministero degli interni e del partito nazionale fascista, annunciava solennemente che " fra un anno e mezzo il ministro De Sie/ani garantisce il pareggio dei bilanci"' l'on. De Stef ani, mini~tro responsabile delle finanze e del tesoro, ha con altrettanta solennità, dinanzi al capo del Governo e a rappresentanti autorevoli della finanza e della politica, snientito onestamente l'allegra anticipazione sui ri- · sultati della sua opera di ministro. Come aveva,no immaginato la situazione finanziaria dello Stato italiano è ancora lontana dal raggiungere il sospirato porto del pareggio. Per ora c'è solo il nobile proposito di raggiungerlo che fu, del resto, anche dt tutti i governi passati. Non crediamo vi sia stato nessuno governo che si sia proposto di aumentare il disavanzo piuttosto che di di1ninuirlo I Il ministro ha iniziato il suo discorso avvertendo che " sia,no ancora in cammino verso una stazione che si sposta, che si allontana»· Dell'esercizio finanziario in corso ha preferito non parlare. Ci ha dichiarato, però, che "fuso délla libertà che gli venne concessa e l'ordinaria opera di governo gli permettono di prevedere per t'(!sercizio 1923-24 un disavanzo di un tniliardo e 187 milioni,,. l'esercizio _acui 'fon. De Stefani si riferisce incominc(!rà come si sa dal 1° luglio p. v. e le previsioni - come pure è ormai ben risaputo - sono sempre molto più rosee della realtà, per questa ragione tra le altre : che se delle spese ordinarie tutte è possibile tener stretto conto, nulla può stabilirsi per quelle straordinarie che sortono fuori dove e quando meno si Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==