156 LA CRITICA POLITICA Da questo deriva l'organica incapacità del Parlamento elettorale a rappresentare gli interessi della Nazione, incapacità che apparve in tragica evidenza durante la· guerra. Gli ufficiali non parlavano che con indignazione dei logori uomini di Montecitorio : Salandra si preoccupava delle fortune del partito liberale, Vittorio Emanuele Orlando si pavoneggiava nella sua eloquenza, Nitti si spianava la strada alla Presidenza del Consiglio, Treves sofista senza fede si esercitava nei suoi impeccabili · sillogismi, Giolitti attendeva accigliato le delusioni del dopo guerra per la sua rivincita personale. Questa atonìa esasperante non fu interrotta da un gesto di nobiltà neppure dopo Caporetto : e alle mense ufficiali si parlava come di una necessità di un 18 Brumaio, che rimandasse alle loro case 'i medaglietta:ti e desse adito a uomini nuovi di farsi avanti al di fuori dei partiti. S'ebbe invece la proporzionale, con la vittoria dei partiti, che più si appellavano alle· folla e facevano leva sugli appetiti dei · ceti. E fu così possibile la marcia su Roma, che colpì a morte l'istituto parlamentare, rivelandone la inconsistente debolezza. La resurrezione dell' istituto parlamentare non è più possibile. I liberali e i democratici, che in buona fede vogliono identificare libertà e democrazia con il Parlamento, sono fuori di strada. Il Parlamento elettorale è morto definitivamente : i comizi più o meno prossimi potranno darci un'ombra di parlamento, ma non riavremo più dagli elettori il Parlamento costituito da una élite capace di intendere i bi-sogni profondi della Nazione e di ispirarsi nella sua azione agli interessi di questa. La . soluzione della crisi politica attuale non può essere data dall'elezione di un nuovo Parlamento costituito attraverso il suffragio universale per vo .. lontà dei partiti. Da questo travaglio, in un periodo più o meno breve, bisogna escano istituti nuovi, che rappresentino gli interessi e i bisogni della N-azione al di fuori dei partiti. Per la libertà e la democ-razia bisogna lavorare su altro terreno., L' Ita_lia aveva nei suoi gloriosi Comuni una magnifica tradizione di ordinamenti veramente liberi, mantenutisi sostanzialmente imn1utati anche durante le signorìe e i governi assoluti. Vi rinunciammo per copiare i 1nodelli francesi, ponendo a base di tutto il cittadino elettore, astrazione tecnica e finzione giuridica. Il < cittadino > non esiste : esiste l'operaio, il contadino, il _proprietario, il professionista : esiste la famiglia, la mutua, la lega, la fabbrica, la banca, la scuola: a queste realtà, non a quella astrazione occorre chiedere i rappresentanti per la pubblica amministra- . z1one. Non su astratte questioni bisogna trasportare i dibattiti, ma su problemi concreti, pratici ..·Le ideologie confondono e annebbiano i termini reali dei problemi, e. i partiti vivono di ideologie all'ombra delle quali gruppi privilegiati e politicanti abili fanno i loro interessi. Va sgombrato ~ l terreno da queste ideologie, per lasciare in piena luce i problemi reali e concreti. Sino a che ci baloccheremo con i programmi dei partiti, che Biblioteca Gino Bianco
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