la critica politica - anno III - n. 4 - 25 aprile 1923

RECENSIONI 195 È stato osservato che se un solo dei .nostri cultori di storia della filosofia si fosse accinto a comporre un Trattato, vi avrebbe dovuto impiegare un tempo lunghissimo e non avrebbe · potuto in alcun caso dominare e controllare tutte le fonti. Si rendeva quindi necessario d'impegna.re a una collaborazione tutte le competenze pronte, in modo da potersi avere il trattato d' insieme in un tempo relativamente prossimo, e da utilizzare la preparazione sp_ecifica di ciascun cultore; e specifica tanto per ragioni filologiche, quanto p_erelahorazioni precedentemente compiute. D'altra parte s'imponeva la necessità di associare tutti i collaboratori intorno a un piano unico ed armonico, non solo per il concepimento generale dell'opera, ma per il procedimento al quale ciascun collaboratore deve· attenersi, per dare alle varie parti unità di indirizzo e di criterio. Questo piano, preparato dal prof. Francesco Orestano, della R. Università di Palermo, ideatore e iniziatore dell'opera, è stato favorevolmente accolto da una larga ed elettissima schiera di professori di otto università, che ·si sono risolutamente uniti per eseguire una delle più belle e proficue imprese di coltura italiana che siano state mai tentate, se se ne eccettui quella di Pasquale Villari per la storia d'Italia.' Ecco il quadro imponente delle collaborazioni concordate : FILOSOFIA ORIENTALE: indiana, AMBRO- . 010 BALLINI; cino-giapponese, GIOVANNI VACCA; egiziana, GIULIO FARINA; assi- , ro-babilonese, GIULIO CESARE TELONI; bizantina, SILVIO GIOVANNI MERCATI; persiana antica, RAFFAELE PETT AZZONI; siriaca, GIUSEPPE FURLANI ;·giudaica,.UMBERTO CASSUTO ; arabo-cristiana, GIUSEPPE FURLANI; arabo musulmana, CARLO ALFONSO NALLINO. FILOSOFIA OCCIDENTALE: protoellenica e presocratica, EMILIO BRODRERO; greco (periodo aureo), GIUSEPPE ZUCCANTE; postaristotelica ed ellenistica, ETTORE BIGNONE; patristica e scolastica, ERNESTO BUONAIUTI ;filoso/la del Rinascimento, ERMINIO TROILO; Jiloso/la moderna, sino agli epigoni di Kant, FRANCESCO ORESTANO; co,i.temporanea:: positivismo ed evoluzionismo, GIOVANNI MARCHESINI e LUDOVICO LIMENTANI; filosofia dell'esperienza, FRANCESCO DE SARLO ; contingentismo, intuizionismo, pragmatismo ecc., ANTONIO ALIOTTA; neocriticismo e neoidealismo (anglo-americano), ADOLFO FAGGI; materialismo storico, RODOLFO MONDOLFO ; individualismo, GIOVANNI VIDARI. iblioteca Gino Bianco Restano ad assegnare : neocriticismo e neoidealismo (tedesco, francesco e italiano), neotomismo Jiloso/la della scienza (gruppo delle scìenze fisiche e matematiche) e JilosoJia della scienza (scienze biologiche). La direzione dell'opera è stata affidata al prof. FR_ANCESCO ORESTANO. Salutiamo con vivo compiacimento la opportuna iniziativa, che farà onore alle Univérsità Italiane, e gioverà a quella riscossa dello spirito nazionale, la quale deve trovare nel più cosèiente possesso della storia dello spirito umano, e di quello italiano in particolare, il suo stabile fondamento e naturale alimento. RECENSIONI RAMSAY MUIR: A Text-Book of Empire -A short History o/ the British Comntonwealth. (In two v_olumes. Vol. II: The modern Commonwealth, 1763, 1919). London, G. Philip and Son, 15 scellini. L' A. non è ignoto agli italiani. I suoi lavori hanno avuto larga diffusione tra il pubblico dei nostri studiosi, anche per le buone traduzioni che ne furon fatte. Appare ora il secondo volume della storia dell' Impero, ed esso si riferisce particolarmente alla moderna confederazione britannica. Gli albori di essa, l'autore U vede nella conclusione della guerra dei sette anni, ed in questo volume non ci dà che un sommario ben ordinato dei fatti che condussero alla costruzione dell'Impero britannico quale oggi lo vediamo. Egli si muove attrav:erso la congerie degli episodi e degli avvenimenti che han riempito gli_ultimi centosessant' anni della storia britannica con il passo sicuro delP uomo che conosce centimetro per centimetro il terreno sul quale s'è messo a camminare. F. bisogna anche dire, a sua lode che egli non ha mai ridotto lo spirito ed il senso degli avvenimenti nel rigidismo di formule epigrammatiche, nè s' è mai lasciato andare ad appassionate orazioni. Muir, quando scrive, non cede mai agli allettamenti dell'oratoria. Egli s'è messo di fronte agli episodi della più ricca storia nazionale del secolo XIX in un atteggiamento assolutamente obiettivo, mettendo con molta cura da parte le sue opinioni, eh' egli ha reso, del resto, note in altre occasioni. Tutto ciò ha nociuto molto al calore del libro, equilibrato quanto si vuole, ma al quale la fredda austerità del metodo che l' ha ispirato ha finito per togliere quel respiro vitale che è inseparabile da ogni creatura realmente viva. Egli avrebbe dovuto ,

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