la critica politica - anno III - n. 4 - 25 aprile 1923

NOTE E COMMENTI 193 linee che, come quelle di CremonaMantova, Cremona-Brescia, Cremona-Treviglio, danno (secondo quanto afferma l'on. Farinacci) un reddito sicuro e cospicuo. Logicamente si doveva incominciare, invece, col cedere le ferrovie dai bilanci passivi. ~e no .... a che scopo ? Poteri che•••• s' ignorano. La polemica sulle cessione delle ferrovie ha pure servito a rivelare su questo importante servizio dello Stato una situazione che eravamo lontani dal supporre. . L'on. Carnazza, ministro dei lavori pubblici, stipula un contratto di cessione di alcune linee ferroviarie e l'Alto Commissario per l~ ferrovie di Stato fa sapere attraverso un comunicato alla Stefani ( del 5 aprile) che non vi è entrato per nulla e che nulla sapeva. In una intervista aHaccia perfino il dubbio che ne sia all'oscuro lo stesso presidente del Coqsiglio. L'on. Torre, a sua volta, colloca a riposo ben 52 alti funzionari e i giornali fanno sapere che il Direttore Generale delle ferrovie, comm. Alzona, ne fu informato solo quando il provvedimento era già stato pr:eso e ciò per quanto tra gli esonerati vi siano due dei ~uoi principali collaboratori. Un comunicato della Stef ani che dovrebbe servire di smentita alle pubblicazioni dei giornali, conferma esattamente che l'on. Torre si limitò ad avvertire il Direttore Generale delle ferrovie dei licenziamenti che egli avrebbe fatto. Il che significa che _Alto Commissario e D,irettore Generale sono nelle ferrovie due poteri distinti che procedono per conto proprio e che intanto il primo fa tranquillamente a meno del ·secondo e il secondo conosce i provvedimenti del primo solo quando sono diventati dèfinitivi. Collaborazione .tra iblioteca Gino Bianco i due poteri, insomma, non c'è. Ci sembra assai grave. Se il riordinamento incomincia cosl, se i poteri che vi presiedono, quelli politici e quelli tecnici, procedono distinti, senza affiatamento e senza interna quotidiana cooperazione, se il Ministro ignora l'Alto Commissario e l'Alto Commissario fa a meno del Direttore generale, non riusciamo proprio a vedere quali possano essere i risultati. Quelli utili, chè gli altri li vediamo benissimo 1 I contadini e la itnposta sulla terra. Sono state pubblicate le tabelle per la valutazione dei redditi agrari in base alle quali si applicherà la nuova imposta sulla terra. Sui criteri fiscali ip base ai quali, in Italia, si escogitano sempre nuove forme d'imposta destinate a colpire in vari modi - senza nessun principio di giustizia e di proporzionalità - le cose piuttosto che i redditi, abbiamo già detto quel che pensiamo. Ammettiamo che la nuova imposta sia necess_aria all'equiljbrio del bilanci"o dello Stato, ma affermiamo anche che offende la giustizia distributiva, crea nuove sperequazioni, non giova ad incoraggiare le attività produttive più passibili d' intensificazione e di sviluppo e più meritevoli per ciò di essere incoraggiate. Più grave del criterio con cui la nuova imposta venne deliberata ci sembra l'esten·sione che si vuol dare alla 'sua applicazione. Infatti la nuova imposta colpirà, oltre i proprietari fondiart, pure i coloni mezzadri, per i quali anzi le tabelle di valutazione del reddito segnano cifre assai più alte che per i proprietari e che restano sempre più alte nonostante venga ai contadini concesso -l'abbuono di un quarto e debbano pagare così solo sui tre quarti· del red-

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