la critica politica - anno III - n. 4 - 25 aprile 1923

• • I NOTE E COMMENTI 11Congresso del Partito Popolare e le sue conseguenze. I Si è tenuto a Torino, nei giorni 12, 13 e 14 aprile, il Congresso del Partito Popolare.· Rinviato già una volta sembrava che questo congresso non si dovesse più tenere, almeno per ora. Ma si è poi capito che il Partito Popolare non vi avrebbe nulla guadagnato. Che il fascismo tendesse alla disgregazione del Partito Popolare si sapeva da tempo benissimo : le dichiarazioni fatte da M. Bianchi nel discorso di Milano, il 25 marzo, non potevano lasciare ombre di dubbio. Si sapeva già dei colloqui dell' on. Tovini .col capo del governo e della iniziativa degli elementi di destra per la costi.tuzione di un nuovo partito. Si sapeva infine come da parte del Governo si tenesse molto, come ad < un gesto degno della maggiore con-. siderazione > all' allontanamento di Don Sturzo dal posto di segretario politico. Meglio, quindi, era affrontare la situazione. Grande importanza per i risultati del Congresso aveva l' atteggiamento che vi avrebbe tenuto Don Sturzo e occorre riconoscere che egli si è condotto molto dignitosamente. Il suo discorso è stato sufficientemente chiaro e quasi diremo coraggioso, dati il momento e la situazione del partito. La difesa dei precedenti del P. P. non è di esso la parte più convincente, v' è una attribuzione di meriti non tutti reali e ad ogni modo ·molto discutibili, vi si riafferma il solito concetto equivoco del collaBiblioteca Gino Bianco borazipnismo senza limiti di programmi e di partiti che ha consentito al P. P. tutte le combinazioni parlamentari cd extraparlamentari, nessuna esclusa, di destra e di sinis·tra; ma c'è infine, nei confronti del fascismo - pur con molte smussature - una chiara determinazione di dissenso, c'è la difesa dell' autonomia dell' organizzazione, c' è infine riaffermata la volontà di difendere alcune di quelle posizioni ideali e programmatiche che hanno, in certo modo contraddistinto il nuovo Partito nel breve periodo della sua esistenza. Il Congresso è stato, nella sua grande maggioranza, con Don Sturzo giacchè ha compreso con lui che giacchè come partito si deve cadere, meglio è cadere in piedi. Solo cosl si può sperare di risorgere e di trasfor- . . . ' mare - 1n un avvenire p1u o meno prossimo - la sconfitta di ora in un elemento di successo. Il Congresso ha votato sull' indirizzo politico due ordini del giorno. Il primo di Don Sturzo, sulla f unzione del partito, dice : Il IV Congresso Nazionale del Partito Popolare Italiano: approvando la relazione del segretario politico e l'opera della Direzione: coni erma di nuovo e con rinnovellata fede, anche dopo gli ultimi avvenimenti politici, il carattere democratico cristiano, lo spirito, la sostanza e i termini del programma, l' autonomia della organizzazione, la ragione specifica della esistenza e le alte finalità etiche, politiche ed economiche del Partito Popolare Italiano, operante nella vita del Paese, come forza rispondente aJle esigenze nazionali e alle ragioni costituzionali di Stato moderno ; riafferma la volontà della sua fondamen-

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