152 LA CRITICA POLITICA derazione ci sarebbe da fare, bastevole per fortissimi dubbi: se cioè bol- . scevismo e fascismo, per quanto costituiscano il prevalere, su due punti diversi dell' Europa, di concetti e di forze sociali in stridente antitesi, non stiano per creare al capitale e al lavoro una condizione molto simile di soggezione. Ci riferiamo alla funzione che il fascismo assegna automaticamente allo Stato sottomettendo operai e datori di lavoro alla stessa giurisdizione e unendoli nella stessa organizzazione, sopprimendo, in altre parole, l'autonomia del capitale e l'autonomia del lavoro. Che sul terreno sociale la destra - quella che si pensa possa essere la destra - sia pur essa a sinistra ? O è la sinistra che è invece a destra? E dove è la destra e dove è la sinistra? E, se vogliamo diver.tirci in questo gioco, possiamo continuare a lungo. Ma non ne caveremo niente. • Sarà più facile intenderci se nell' esa1ne delle tendenze del mondo moderno e nell'affrontare la discussione dei vari problemi politici che ci si offrono eviteremo di servirci di termini e di formule che il lungo uso e l'applicazione contradditoria hanno svuotato di ogni significato. L'Europa attraversa un periodo di profondo sommovimento. La sua crisi è· generale ed ha forti ripercussioni in tutto il mondo. Di tale crisi la guerra non fu causa, quanto effetto, per il maturare di una situazione che si venne formando attraverso alcuni decenni. Se guardiamo ai tentativi che, limitatamente ad ogni nazione di Europa,. sono stati compiuti finora per superare la crisi, si ha ragione di dedurne che la tendenza generale è ad uscirne con un rafforzamento del principio dell'autorità statale. L'Europa non chiede di essere più libera, chiede di essere più rigidamente e dittatorialmente governata. In Russia e in Italia si afferma vittorioso il principio che per la salvezza sia necessario· un governo forte, al quale per governare il consenso dei cittadini non sia necessario. Secondo Mussolini ( 1) < la verità palese è che gli uomini sono forse stanchi di libertà>. Quel forse lascia supporre che non siamo di fronte ad una verità sufficientemente palese, nemmeno per l' on. Muss.olini. Ad ogni modo se, invece dei risultati, guardiamo le cause per cui il trionfo del bolscevismo fu reso possibile in Russia e quello del fascismo in Italia, ci accorgeremo come esse non autorizzino affatto tale conclusione. Anzi sarebbe facile, esaminandole, vedere come le cause consistessero in aspirazioni e in bisogni reali e diffusi nel senso deil'autonomiae della libertà. · La rivoluzione russa altro non è stata che la insurrezione contro• l'autocrazia di forze troppo a lungo e troppo fortemente compresse, per· la libertà politica e sociale ad un tempo. Il bolscevismo si affermò più tardi, e riusc), proclamandosi antistatale e proponendosi di estendere e di- , garantire meglio - senza possibilità di ritorni - le liber:tà conqµistate .. (1) Articolo oitato. Biblioteca Gino Bianco .
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