186 LA CRITICA POLITICA me un' infatuazione indegna d' uno spirito equilibrato, e certamente non compatibile in uno storico e in u-n filosofo. Era una caratteristica del suo spirito .qµella di muoversi in_un giro vizioso di sentimenti e di idee, e di non poter entrare in possesso di alcune ~erità se non per via di successivi svolgimenti di premesse spesso errate. S'aggiunga a questa caratteristica lo spirito di contra_ddizione che era pure in lui molto forte quasi predominante, e si avranno cos\ in mano gli elementi necessari per capire questo originale scrittore che scuoteva costantemente il capo davanti alla storia, eh' egli pure andava facendo, cioè davanti alla r~altà della vita, senz' accorgersi che in sostanza l'Italia veniva ogni giorno più a rassomigliare al modello da. l~i vagheggiato. ANTONIO MONTI LA FAVOLA DEL PAREGGIO Se parlassero nieno certi uomini del governo gioverebbero assai più alla serietà_ed al prestigio del fascismo. Intanto eviterebbero di contraddirsi. Poi eviterebbero il pericolo di vedersi troppo presto contraddetti dalla dura realtà dei fatti. · Come è mai saltato in testa al comm. Michelino Bianchi di andare ad annunciare a Milano, nel discorso tenuto al Teatro Lirico il 25 marzo in occasione della celebrazione della fondazione dei Fasci, -che < fra un anno e mezzo ' il Ministro De Stef ani garantisce il pareggio dei bilanci >? Chi lo ha autorizzato? Fandonie, fandonie! che l'on. De Stefani non solo non può averlo autorizzato a spacciare con tanta solennità e in veste ufficiale di rappresentante del governo, ma non può aver sognato nemmeno nel momento in cui, meno edotto delle difficoltà dell'impresa, assumeva la direzione delle finanze dello Stato. L'on. De Stefani non garantisce, non può garantire niente, nè fra un anno e mezzo e nemmeno fra due. E poichè è un gala_ntuomonon mancherà di dirlo quando parlerà egli, nell'annunciato discorso, della situazione finanziaria dello Stato. Certo deve essere rimasto assai seccato dell'allegra anticipazione che il coinm. Bianchi ha fatto delle conclltsioni del suo discorso le quali saranno purtroppo assai meno liete e promettenti. · Si è gridato tanto contro la demagogia rossa, che sarebbe desiderabile non fosse ora propiziata al povero popolo una demagogia tricolore che nelle condizioni di fatto nelle quali siamo è tanto più pericolosa. Chi è lontano dal governo può . bene permettersi il lusso di largheggiare in promesse sia pure assurde; ma chi è già al governo e si propone di restarvi a lungo non può promettere senza mantenere. Questa tendenza a dare come certi dell'opera·del governo i risultati meno probabili addimostra scarso senso di responsabilità giac- . chè prepara delusioni amare che potrebbero essere amaramente scontate. Accennando al discorso del comm. Bianchi - per quella parte che si riferisce al pareggio a un anno e mezzo data - un collaboratore dell'on. De Stefani os-· serva~a che doveva essere annoverato nel genere dei < discorsi disfattisti>. . . Biblioteca Gino Bianco
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