la critica politica - anno III - n. 4 - 25 aprile 1923

. \ 182 · LA CRITICA POLITICA È noto come Carlo Cattaneo, benchè eletto insieme ali' amico f errari con buona votazione, non volle seguirlo nell'arena parlamentare, ed abbia invece preferito tenersi in una situazione intermedia, cioè non rifiutare il mandato, ma non esercitarlo neppure, rimanendo a Lugano a dirigere la nuova serie del Politecnico, nel quale si proponeva di far udire la sua voce intorno ai_ problemi che sarebbero stati agitati in Parlamento. . Mentre tutte le nazioni civili - scriveva il Cattaneo il 1 novembre 1859 nel manifesto della nuova serie del Politecnico - hanno gli occhi intenti all' Italia e l' arcano vortice della sua politica .... spande un' aura di febbrile ansietà sul commercio e sulle industrie, l' Italia deve mostrarsj ~I mondo quale essa è : deve mostrare tutto ciò che essa è. Mille voci proclamano dalle sue città i ·primordi d' una nuova vita politica. Ma la vita di uncr grande e antica nazione non è tutta qui. Fra la subitanea effu- _ sioRe dei nuovi pensieri, al cospetto delle nazioni, deve l'Italia della scienza e dell'arte lasciarsi obliare? Ragionar di scienza e d'arte non è sviare le menti dal supremo pensiero della salvezza e dell'onore della patria. La legislazione è scienza, la milizia è scienza ; la navigazione è scienza.... L'agricoltura, vetusta madre della nostra nazione, sta per tradursi tutta in calcolo scientifico. Dunque il Cattaneo non esercitò il mandato parlamentare, o, meglio, intese esercitarlo dalle pagine del suo Politecnico; ma questa sua situazione di deputato in partibus tolse al Ferrari in Parlamento non solo l' amico ed il fratello d' idee, ma anche l'appoggio più autorevole, quello in cui poteva porre la più illimitata fiducia, ond' egli fin) per trovarsi isolato nel combattere le sue ultime battaglie federalistiche (1). II. - Chi legge i discorsi parlamentari di Giuseppe Ferrari e gli opuscoli politici eh' egli pubblicò dàl 1860 al 1876 non può esimersi dal fare una ·constatazione che emerge nettamente anche dal carteggio eh' io ho raccolto ; che cioè il f errari, presentatosi in Parlamento nel maggio del 1860 armato in tutto punto delle sue teorie federalistiche, fu gradualmente rimorchiato e debellato dalla realtà che si andava attuando, e -a tal segno da venirgli meno persino la forza di assumere un atteggiamento personale ed autorevole nel movimento di reazione ali' Idea dell'unitarismo politico, movimento che era pur sempre una realtà in atto. Codesta reazione, non potendo combattere frontalmente quell'idea, cercava indebolirla e distruggerla con attacchi sui fianchi, alimentando dapprima le aspirazioni separatiste, poi quelle d'autonomia regionale, e finalmente incoraggiando la levata di scudi per il decentramento. Que- (1) Sul rifiuto del Cattaneo ad accettare la deputazione si veda: Il Doti. Carlo Cattaneo agll Edltorl del Politecnico a Milano. Milano, Agnelli, 1861, in 8, p. 7. Biblioteca .Gino Bianco

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