STUDI STORICI La posizione di G. Ferrari nel primo Parlamento Italiano Questo scritto farà parte di uno studio con cui il nostro collaboratore presenterà al pubblico un copioso epistolario di Giuseppe Ferrari. La pubblicazione avverrà nella seconda metà dell'anno a cura dell'editore Zanichelli di Bologna. Il carteggio ferrariano - per raccogliere, trascrivere e decifrare il quale, il nostro Monti, resosi già benemerito per altri studi storici assai note- .. voli sulle correnti politiche del nostro risorgimento, ha dovuto compiere un lavoro 0:ltrettanto improbo quanto meritorio - vibra tutto delle passioni che hanno agitato l'ambiente parlamentare italiano nei primi sedici anni della nostra vita unitaria ed è interessantissimo. La sua pubblicazione sarà attesa dagli studiosi con viva impazienza. I. - Quando nel marzo del 1860 furono riuniti i co1nizi per le .elezioni g_enerali negli Stati Sardi e negli altri stati recentemente annessi, ed i 443 deputati usciti da quelle elezioni costituirono veramente il primo parlamento nazionale, benchè in verità non fossero se non l'espressione politica dell'Italia settentrionale e della centrale, Giuseppe Ferrari credeva fermamente che siccome gli elettori associavano il suo nome con quello di Carlo Cattaneo - quasi a sancire il principio che dovesse per opera loro riprendersi nel nuovo parlamento il programma politico proposto in Milano nella riunione del 30 aprile 1848 (1) invano più volte perseguito nel decennio della resistenza -, nulla avrebbe potuto impedire fra gli antichi oppositori del Governo Provvisorio della Lombardia un'attiva ed efficace collaborazione parlamentare, intesa ad opporsi all' indirizzo politico del Piemonte, che mirava. a < conquidere e divorare gli altri stati suoi confederati, destinati più tardi a dargli quella lezione, che Atene ricevette da Sparta ~- Per bene intendere questo giudizio dal Ferrari è necessario avvertire che proprio in quei giorni l'editore Lévy di Parigi pubblicava l'Histoire (1) Cfr. il mio volume: Un dramma tra gli Eszili, Milano, Casa Ed. Risorgimento, 1921. Il Ferrari, nelle elezioni per la VII Legislatura, si presentò nel Collegio di Luino - allora Collegio a sè - e riportò 157 voti su 317 votanti, contro l' Iog. Giulio Sarti; il Cattaneo riportò voti 468 su 568 votanti nel V collegio di Milano, contro il generale Enrico Cialdini. Nelle elezioni dell'anno seguente il Collegio di Luino venne fuso con quello di Gavirate, da cui prese il nome, ed il Ferrari ebbe nella I votazione de_l27 gennaio 1861, 129 voti su 380 votanti, contro il Dott. Giulio Borghi, e nella votazione di ballottaggio del 3 febbraio riportò 245 voti su 456 votanti contro il Conte Guido Borromeo. Biblioteca Gino Bianco
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