PAROLE CHE NON SERVONO, 151 quando parlano di democrazia hanno la mente volta al programma della democrazia sociale tedesca, intervenzionista e statolatra, piuttosto che ad un sistema politico in cui la sovranità politica dei cittadini abbia la possibilità di esercitarsi in modo largo, effettivo, diretto. Den1ocrazia e riformismo sarebbero tutt' una cosa, ragione per cui si finisce coll'intendersi sempre meno. A intendersi meglio non portano maggior giovamento i termini destra e sinistra dei quali pure si fa oggi giorno largo uso. Molti si preoccupano di sapere da che parte vada il inondo. È certo che sarebbe assai interessante saperlo. Ma bisognerebbe poter stabilire prima dove sia la destra e dove la sinistra. Ci si vuol riferire alla divisione topografica dei gruppi parlamentari nella Camera italiana? In tal caso - riguardo alla Europa - la distinzione. è senza significato. Se la direzione deve considerarsi come segnata dai due gruppi estremi della Camera non vi sono due direzioni opposte, ma una direzione unica, per un solo verso. Mussolini ha opportunamente avvertito - in un articolo recente, molto cornmentato ( l) - come il comunismo e il fascismo abbiano, nello stesso tempo e 1nodo, < dimostrato che si può governare al di fuori e al disopra e contro tutta la ideologia liberale > e democratica. Questa affinità di ve- <iute, nel modo di concepire lo Stato e la funzione e la legittimità del gc,verno di fronte ai cittadini, ha grande itnportanza. I due fatti caratteristici della politica interna dei popoli di Europa sono l'avvento della dittatura bolscevica in Russia e quello della di°ttatura fascista in Italia. Riferendoci ad essi possono cadere dissensi nello stabilire se la direzione verso cui va, almeno per ora, l' Europa sia a destra o a sinistra, ma nessun dubbio può sorgere che la direzione sia unica. Tuttavia è un fatto indiscutibile che bolscevismo e fascismo segnano rispettivamente, in Rus- :Sia e in Italia, il trionfo di forze sociali in assoluto dissidio. In Russia Ja classe borghese è sgominata, distrutta ; in Italia è il proletariato organizzato per la lotta di classe che deve piegare, rinunciando ad ogni particolare azione di classe. Là il potere politico si propone di raggiungere, .ad ogni costo, l'abolizione della proprietà privata e il livellamento sociale; ,qua, in Italia, il governo considera Ja proprietà privata come una neces- ' :Sità economica e sociale di cui è compito suo rafforzare solidamente le basi. È tenendo esclusivo conto di ciò che si intende parlare di una destra e <li una sinistra? Proviamoci allora ad uscir fuori dèl terreno propriamente politico per orientarci su quello sociale. Libertà, sovranità popolare, governo di popolo - mettiamo tutte queste cose fuori discussione; non ,e' interessano più. Dobbiamo considerarle risolte nel senso dell'autorità, -della forza, del governo di pochi eletti ai quali il consenso dei governati non è necessario. Ci sentiremo per questo meglio sicuri di poter indicare da una parte la destra e dall'altra la sinistra? Una sola consi- (1) Forza e consenso, in Gerarchia, marzo 1923. · Bibliò eca, Gino Biancu
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