la critica politica - anno III - n. 4 - 25 aprile 1923

168 LA CRITICA POLITICA sione che viene determinata dal dissidio Mussolini-De Vecchi. La permanenza di De Vecchi con funzioni direttive nel fascismo torinese sarà un ostacolo permanente al chiarimento delle idee, essendo il De Vecchi un uomo che parla molto ma senza precisa conoscenza di nessun problema. Ciò ha ben compreso Mussolini che lo vien trasferendo dall' uno all'altro sottosegretariato, ma non osa liquidarlo temendo la sua posizione personale troppo forte nella regione e nella milizia. Invece credo che De Vecchi non sia preso troppo sul serio da nessuno. La leggenda della sua forza è derivata dalla nessuna serietà degli uomini che Mussolini gli ha opposti di volta in volta e dal misoneismo dei torinesi che non sopportano facilmente l' importazione di capi non autoctoni, che se vengano dagli Appennini, sono per essi tutti napoletani. I fatti di sangue contro i comunisti avvenuti dopo la marcia su Roma erano· imposti della necessità per ·i fascisti torinesi di dimostrare in qual- ~ che modo la loro materiale esistenza e hanno sempre più allontanato da loro l' animo della cittadinanza oggi in sostanza indifferente verso l'esperimento del governo centrale. L'atteggia1nento dei torinesi in proposito è rappresentato e riassunto in modo inconcusso dagli articoli e dalla cronaca della Stampa. UN LIBERALE L'OSSESSIONE DEL DISAVANZO l' avrebbe il Ministro De Stef ani - il quale senibra essersi ,nesso con grande serietà e con molto impegno nel compito che gli è stato affidato giovandosi, assai meglio di quanto altri suoi colleghi non facciano, dell' ausili<> e del consiglio di persone competenti. Non sembra però che l'azione finanziaria del 1ninistro De Stefani trovi eguale favore presso tutti i fascisti. Contro di lui, per i criteri a cui la sua opera s'ispira, per il proposito che gli attribuiscono di difendere l' inter,sse dell'erario contro tutti i profittatori del denaro dello Stato da qualunque parte si trovino, per altri motivi che non ci è dato conoscere, contro di lui si appuntano, da qualche tempo, critiche e appunti molto vivaci. Ultimamente in una intervista, il segretario delle Corporazioni sindacali · pronunciava parole aspre contro il Ministro per i provvedimenti finanziari da questi presi, compresi quelli relativi alt' agricoltura verso i quali noi pure abbiamo precisato le nostre critiche, provvedinienti che però eran ben conosciuti da tempo e che i grandi poteri del fascismo potevan correggere, modi/i-. care, annullare pri,na che divenissero definitivi. Contemporaneamente due giornali, l'Impero e il Nuovo Paese, tiravano contro il niinistro a palte~infuocate .. Insomma che cosa si vuole dall'on. De Stèfani? Il pareggio sì o il pareggio no? Le spese o le economie? Oppure è De Stefani che non si vuolef Se un consiglio nostro ali' on. De Stef ani non potesse riuscire sospetto e quindi sgradito vorremmo dirgli: contìnui ad avere l) ossessione del disavanzo, e l'abbia veramente I E sarà benemerito dell'Italia, anche se non lo sarà del fascismo • . Biblioteca Gino Bianco

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