la critica politica - anno III - n. 4 - 25 aprile 1923

164 LA CRITICA POLITICA Commissarii prefettizi, affidare ai Comuni il servizio degli approvvigionamenti, aumentare gli _organici' del personale. Il senso del li1nite e dellc11 responsabilità mancò totalmente. Il randello con cui il contadino aveva imposto il patto colonico, la. rottura dei buoni rapporti fra proprietarii e coloni, lo stato di turbolen-- za della campagna e del bracciantato urbano, gli inasprimenti delle imposte fondiarie, la municipalizzazione del commercio dei generi alimentari, l'evidente impreparazione dei nuovi reggitori della cosa pubblica. determinarono, una sorda ir~itazione nelle popolazioni urbane : esercenti,, proprietarii, piccoli borghesi erano urtati nei loro interessi e nei loro- . sentimenti dall' improvvisa vittoria rossa. La scintilla della riscossa partì da Perugia : Perugia .città, nel suocentro schiettamente urbano, si ribellò contro l'Amministrazione socia-. lista, e da Perugia con le spedizioui punitive il movimento si irradiò nei centri minori ; la comparsa dei nuclei fascisti armati, aiutati dalla forza. pubblica, fece crollare a una a una le amministrazioni rosse, fece chiudere le Ca1nere del lavoro, costrinse ~ll'esilio i capi del partito. Improvvisa fu la fortuna del fascismo come improvvisa era stata. quella del socialismo, che cadde senza resistenze : un partito che aveva raccolto sui suoi candidati migliaia e migliaia di voti fu scompaginato bruscamente dalle spedizioni armate dei nuclei fascisti in poche settimane. Malgrado tutto nelle elezioni politiche del 1921 il partito socialista conservò tre dei cinque seggi conquistati nel 1919. Senza propaganda palese e senza Io sfoggio dei manifesti, delle schede, delle auton1obili verificatosi nel 1919, i socialisti riuscirono nella lotta politica a conservare le loro posizioni quasi ovunque votarono i contadini per la fedeltà. innegabile al partito che Ii aveva aiutati a conquistare notevoli miglioramenti economici. Il movimento fascista, dopo le elezioni, si allargò sempre più : in esso confluirono piccoli e medii proprietarii, agenti rurali, esercenti, professionisti, impiegati, ex combattenti: il movimento restò diretto da un gruppo di giovani, poco favorevoli alle vecchie conso~terie moderate,. poco preparati ad .assumere la direzione della cosa pubblica, desiderosi di dare una loro impronta alle amministrazioni locali, ma privi di idee chiare, animati da grandi ambizioni. Nelle elezioni amministrative del gennaio e febbraio 1923 hanno conquistato la Provincia e quasi iutti i Comuni per la maggioranza e la minoranza, lasciando solo qua e là ai popolari la minoranza con votazioni irrisorie. Il partito socialista sembra non esista più : il partito liberale e la vecc_hia democrazia umbra in gran parte sono stati assorbiti dal fascismo ; i superstiti della democrazia sono nella massoneria, guarqati con sospetto dai fascisti, e i superstiti del partito moderato si trincerano nelle anemiche associaziqni liberali, ostentando simpatie fasciste non ricambiate neppure pro ·forma. Tutta l'Umbria è oggi fascista, come ieri era tutta rossa; ma la campagna Biblioteca Gino Bianco

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