la critica politica - anno III - n. 3 - 25 marzo 1923

. . • • .. SITUAZIONI REGIONALI Il fascismo ed il nazionalismo nelle Puglie Il movin1ento fascista, nelle sue caratteristiche forme violenti, sorse rnaturalmente in quello che era il centro più ardente di irradi,azione del bolscevismo, in Minervino Murge. Caduto in gran parte il movimento ,dei combattenti, che sin dai primi del '19 aveva vigorosamente fronteggiato i caporioni e le masse che giorno per giorno preparavano ed atiuavano con la violenza il passaggio del potere nelle loro mani, aspettando di .operare quello della ricchezza, i pochi animosi costretti a vivere nella zona più rossa delle Puglie e a difendere giorno per giorno la vita e gli averi, accettarono senz' altro la· battaglia e i n1etodi di violenza ·dei n e111ici.L'esempio di Minervino, dove fra aspre lotte, fu distrutta la tirannide dei capeggiatori della Ca1nera di Lavoro, si propagò facilmente nei paesi vicini, sino a Lucera da una parte e dall'altra sino a Canosa e iCorato. Episodi della lotta, l' uccisione di Di Vagno, che i fascisti riprovarono a parole, e la conquista di assalto del Comune di Andria, uno .dei pochi in cui l'Amministrazione socialista fece il suo dovere e salvò l'onore. Ovunque altrove le amministrazioni socialiste, in nulla più corrette di quelle borghesi, anzi assillate dalla necessità di provvedere a sod- ·disfare più o meno legalmente gli appetiti dei loro adepti, e moralmente -svalutate da intese segrete e transazioni con i maggiorenti borghèsi, si -squagliarono come neve al pri1no grido di ostilità. Fascisti sorsero qua e là in altrà città, n,a a servizio quasi se1npre non già dell'idea ma del Governo, della P. S., di elen1enti locali; sopratutto, a Bari, delJa ricca borghesia che sperò di farsene subito un'arma. In generale, se la bor- _ghesia ed anche i medi ceti videro bene nella plaga rossa il rnovimento, nel resto delle tre provincie, ri1nasero indifferenti. Qualcosa sorse sporadica1nente nel leccese, nelle poche città, come Gallipoli, dove un so- -cialisn10 di ladri non era nemmeno più capace di organizzare le amministrazioni dei Comuni. Ciò prima della marcia di Ron1a. Ma. subito dopo la marcia fu una corsa pazza affannosa di tutti gli elementi locali, di tutti gli uo:nini, di tutti i partiti, di tutte le amministrazioni a chi prima passasse nel fascio, a chi vantasse le sue benemerenze passate verso di esso, a chi ne accettasse il controllo e la protezione. Anche l'on. Pansini di Molfetta, nonchè la sua amministrazione, si dice che facciano premura per entrare. Non ne son rimasti fuori finora che pochi combattenti, pochi popolari sparsi qua e là, Piero Delfino Pesce coi gruppi repubblicani che nella regione a lui fanno capo, e qualche . BibliotecaGino Bianco I

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