la critica politica - anno III - n. 3 - 25 marzo 1923

I RISULTATI DELL'INCHIESTA 121 Gaetano Pietra, funzionario avventizio del Ministero degli approvv1g1onamenti, perfettamente incompetente in materia e con responsabilità disciplinare limitata, data la sua qualità di avventizio; la responsabilità giuridica, amministrativa ed econo!}lica del Pietra per il gravissimo é colpevole eccesso nell'espletamento del mandato conferitogli, specie per l'abusivo acquisto di 4000 motori e di circa altrettanti aratri; la responsabilità diretta dello stesso comm. Giuffrida ed indiretta dell'on. Miliani: a) per avere tollerato che detto dottor Pietra si attribuisse ogni più largo potere negli acquisti in parola; b) per non avere revocato gl' incarichi conferitigli in materia di approvvigiona1nenti agricoli in America dopo gli abusi e gli errori commesi e non averlo sottoposto a conveniente giudizio disciplinare, annuendo al contrario che il Pietra ottenesse un' importante promozione di merito. Altri rilievi riguardano la gestione granaria per cui vien deplorata la deficienza sul controllo esercitato dall'amministrazione sulle singole spese, mancanza di una regolare contabilità, nonchè poca vigilanza sulla esazione dei crediti verso quei consorzi che hanno chiuso la gestione in perdita. Quanto ai sussidi alle fa,niglie dei richia,nati (le spese ascesero alla rilevante somma di 5 miliardi e 220 milioni di lire) la Commissione ha dovuto rilevare una assoluta mancanza di organizzazione, con le conseguenze inevitabile di una enorme quantità di abusi constatati tutte le volte che si procedette ad un' ispezione. In un solo comune su quattrocentotrentasette sussidi, solo 37 furono riconosciuti legittimamente concessi. Sulla gestione dei co,nbustibili la conclusione è che i risultati economici della gestione di Stato < non corrisposero alle rosee previsioni, nè ai mezzi adoperati ed ai sacrifici finanziari incontrati e furono di gran lunga inferiori a quelli conseguiti ogni qualvolta si fece appello all'attività privata>. Non meno gravi ed importanti sono le conclusioni in rapporto al materiale residuato dalla guerra, per cui il sistema dei consorzi escogitato dal sen. Ettore Conti non corrispose affatto alle speranze che si erano concepite: molti sperperi furon possibili per deficienza di controllo e per imperf ezione del meccanismo stesso. Senza dire che gli enti militari che procedettero direttamente alla vendita dei materiali non dettero risultati migliori. Il costo della Guerra di Lìbia è stato di 351 milioni di lire escluso il costo delle spedizioni Miani nel Fezzan, ma anche qui la Commissione ha constatato gravi sperperi nell'amministrazione coloniale e nella alienazione dei materiali residuati della guerra, attribuendo la causa di tali sperperi alla difettosa organizzazione dei servizi pubblici in Libia· e la disorganizzazione dei poteri aventi la giurisdizione in colonia. Ivi, dall'ottobre 1911, si sono alternati ben 16 governatori ai quali il Ministero delle Colonie non lasciò sufficiente é;lUtonomia. L' inchiesta conclude per l'abolizione del Ministero delle Colonie, citando lo stesso ministro Ferdinando Martini, il quale ha dichiarato che < sarebbe utilissimo abolirlo perchè è stato sempre una disgrazia>~ Critiche vivaci muove la relazione alla condotta della campagna in Albania ed ali' ingente spesa di quell' impresa che indubbiamente costò più di 2 miliardi circa. Questo senza contare opere stradali costruite in Albania, come 546 chilometri di strada per un valore di 270 milioni di lire, 110 . chilometri di ferrovie per un valore di 40 milioni, vasti edifici eretti come se l'occupazione di Valona dovesse esser definitiva. La relazione critica Biblioteca Gino Bianco

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