la critica politica - anno III - n. 3 - 25 marzo 1923

-- 120 LA CRITICA POLITICA di>. Da ciò l'affermazione della responsabilità politica del Ministero presieduto dall'on. Nitti, di questi in particolare, dell'on. Dante Ferraris e dall'on. Francesco Perrone. Quanto ali' Aeronautica la conclusione che riguarda l'on. Chiesa è che la di lui opera < oltrechè caratterizzata da un'attività prodigiosa da parte di lui ed ispirata sempre alla più scrupolosa correttezza, sia politica che amministrativa, fu giustificata in massima dalle circostanze, e nel suo complesso illuminata e fattiva; ed avrebbe mostrato risultati notevolissimi se l'evento fortunato dell'armistizio non l'avesse arrestata nel momento del suo migliore sviluppo >. Nella gestione del Ministero della guerra, viene elogiata l'opera del generale Tettoni, il quale diede prova < di grandi virtù militari e civili, di grande energia, di intelligente attività e di onestà adamantrna > ma deplorata quella del generale Giulio Stiatti e quella del colonnello Citerni, che esercitarono una azione nociva agli interessi dello Stato. Ma la parte più i1nportante della relazione è quella che riguarda la questione dell' llva ed i rapporti con l'Ansaldo. Sarebbe lungo e fuori di posto riprodurre tutta la storia, cos} con1e è rifatta dalla Commissione, sui rapporti con le due Società: basterà riferire che i recuperi a carico dell' llva sono le ingenti somme di 44.058, 548.40 e quelli a carico dell'Ansaldo in L. 46.990, 312.96 e che gli a1nn1inistratori delle Società sono tenuti responsabili anche in proprio e solennemente deplorati.. Ma più che tali responsabilità ci sembrano da rilevare alcune considerazioni sul problema siderurgico in Italia che possono essere di utile insegnamento per l'avvenire. I fautori della siderurgia ne sostengono l'indispensabilità in tempo di guerra, perchè i bisogni militari richiedono enonni quantità di acciaio. Ora, osserva la Commissione, una siderurgia nazionale non elin1inerebbe le difficoltà per l'approvvigionamento del carbone e del ferro. Anzi dato che l'Italia non potrà 1nai avere una colossale flotta 1nercantile, giacchè a tacer d'altro, non ha un abbondante traffico in uscita e data la crisi dei trasporti in te1npo di guerra è preferibile trasportar acciaio in luogo di carbone e di ferro più ingombranti. E poichè il nostro sottosuolo è poverissitno di co1nbustibile e ha un patrimonio di ferro prossimo ad esaurirsi,.. sarebbe opportuno limitare l'estrazion~ del ferro a circa 200 mila tonnellate annue facendo vivere una mod~sta industria siderurgica per far da calmiere all'estero e alimentando cogl' impianti elettrici la siderurgia f~na. Abolita così la protezione doganale l'industria meccanica e l'agricoltura italiana ne trarrebbero grande vantaggio. Inoltre con l'industria pesante sarebbe eliminata una grande coalizione· d'interessi che per vivere ha bisogno dell0Stato ed è tratta quindi a cercar d'influire sullo stesso, inquinando la vita politica. E la Co1nmissione riporta al riguardo una ingente nota di spese dell'llva destinata ad una propaganda per la stampa, a favore della Side- - rurgia, progaganda che ebbe un'apposita organizzazione. Circa la materia degli approvvigionamenti, sulla 11totoaratura, di cui vi fu una larga eco alla Camera dei deputati, le conclusioni della Commissionestabiliscono la responsabilità diretta del capo del servizio approvvigipnamenti comm. Gi~ffrida; la responsabilit~ indiretta del n1inistro Raineri per avere delegato all'acquisto delle macchine agricole negli Stati Uniti il dott_ Bib.liotecaGino Bianco

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