la critica politica - anno III - n. 3 - 25 marzo 1923

LA COMMISSIONED'INCHIESTA PER LE SPESE DI GUERRA 117 numerosi inconvenienti cui dà luogo il fissare un troppo lungo termine al funzionamento di una Commissione parlan1entare, specie in una materia come quella di cui trattasi. Inoltre è da notare che così come la legge 18 luglio. 1920 aveva regolata la materia dei recuperi, nessun_a gara?zia _rimaneva a carie~ de~ privati colpiti dall'inchiesta sul proprio patrimonio, onde la necessità d1 una nuova legge che venne emanata il 29 dicembre 1921 e con cui nel prorogarsi il termine dei lavori della Commissione e nell'estendersi le responsabilità da ricercare anche contro gli amministratori di Società contraenti, in proprio, per recupero dei lucri indebiti ed eccessivi, si stabil\ che avverso i provvedimenti conservativi e definitivi da rendersi esecutivi con decreto del ministro del tesoro, fosse concesso reclamo, la cui cognizione venne deferita ad uno speciale collegio arbitrale. Tutto questo ha portato alla conseguenza che i recuperi furon resi più difficili, giacchè per quanto proposti da una Commissione parla1nentare, devono, in caso di recla1no, esser ritenuti giustificati dal collegio arbitrale di, cui sopra. E tanto questa materia non sembra propria di una Commissione parlamentare che il nuovo Governo ha creduto con recente decreto di ordinare la continuazione delle indagini e dei ricuperi a-mezzo di funzionari addotti dal Con1itato liquidatore delle gestioni di guerra. La verità è che l' inchiesta sulle spese di guerra fu deliberata in un momento, psicologico della nazione indubbian1ente anormale ed ebbe sopratutto lo scopo di caltnare gli ani1ni eccitati dalla vista di tanti arricchiti di guerra che in quel tempo ostentavano sfacciatamente un lusso cui non erano abituati e che rivelava le loro origini plebee. Se si pensa che la legge istitutiva della Commissione è di poco anteriore all'occupazione delle fabbriche, si comprende facilmente come allora la nazione fosse ancora in quello stato di psicosi post-bellica, in cui è tanto facile perder la calma e la ragionevolezza. Il che non toglie che una inchiesta parlamentare, composta di un piccolo numero di autorevoli parlamentari, rapidamente condotta e sollecitamente definita, non fosse molto utile e molto opportuna. Basta solamente osservare quel che la Commissione istituita ha potuto rilevare in una piccola parte delle spese di guerra per rendersi conto che se Io sforzo dell'Italia durante la guerra era stato mirabile, non si possono certo negare le enormi deficienze dell'organizzazione bellica e lo sperpero del danaro dello Stato. Secondo noi, però, l'inchiesta avrebbe dovuto avere carattere prevalentemente politico ed amministrativo : dovevano cioè essere esaminate a preferenza le responsabilità degli uomini di governo rivelatisi insufficienti, e quelle dei funzionari che avevano, per negligenza o dolo, danneggiato gl' interessi dello Stato. Giacchè evidentemente se i privati potettero lucrare eccessivamente ?d in~~bitamente a danno dell'Erario, ciò non potette avvenire che per 1nsuff1c1enza degli organismi, della legis~azione, dei provvedimenti del goBibl"oteca Gino Bianco

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