la critica politica - anno III - n. 3 - 25 marzo 1923

' . . - · 110 LA CRITICA POLITICA necessità per i servizi postali con le isole, con le colonie, con la Dalmazia e con qualche porto del Mediterraneo, non hanno però saputo svincolarsi dai vecchi sistemi ed hanno creato un nuovo pericolo per P avvenire dell' economia nazionale coll' istituire i premi di navigazione per le cosidette linee di penetrazione con11nerciale, dove è ormai risaputo da tutti i competenti che la n1arina libera farebbe assai 1neglio gli interessi propri e quelli del coFnmercio italiano, senza gravare in alcuna 1naniera sulle spalle dei contribuenti. Il Dec;eto per la sisten1azione finanziaria del Consorzio zoJfifero siciliano è anch' esso un' eredità dei governi passati, di cui anzi si è potuto leggermente attenuare il peso, diminuendo da 125 a 100 milioni di lire la s0111madelle obbligazioni garantite· dallo Stato. Ma quei provvedimenti, che alcuni interessati han voluto rappresentare come diretti alla salvezza della maggiore industria siciliana 1 non solo non la salvano, n1a minacciano di danneggiarla gravemente. · Per liberare dal pericolo di una perdita grave, 1na non certa1nente vitale, il Banco di Sicilia ed in misura minore gli altri istituti di emissione ed altre banche palermitane che hanno scontato i warrants del Consorzio sopra una 1nerce che vale ora assai n1eno del co1nplesso delle anti- , cipazioni concesse ai produttori, lo Stato crea il precedente pericoloso di garantire le obbligazioni emesse da un ente in istato fallimentare ; mantiene in vita almeno per altri nove anni un Consorzio obbligatorio di vendita, che è la più schietta manifestazione di una concezione politica ed economica contradditoria a quella di cui si son fatti banditori gli uomini che sono oggi al governo ; ed obbliga lo Stato, per evitare la perdita dei milioni garantiti, a tenere artificialmente alto il prezzo dello zolfo con danno gravissimo dell'avvenire dell' industria siciliana, che dovrebbe invece rivolgere tutti i suoi sforzi a diminuire i costi per non essere sopraffatta .ed uccisa della concorrenza aruericana. * ;le * Ma la concessione più grave che abbia fatto il tesoro ad un gruppo d' interessi particolari è quella che riguarda il salvataggio deli' Ansaldo. Di quei provvedimenti, i quali comprendono abbuoni fiscali, premi alle costruzioni navali, sussidi alle fabbriche d'armi, commesse di favore, . apporto diretto di capitali, nessuno ha potuto, nonostante le numerose discussioni ·di queste settimane, determinare la completa portata finanziaria, che in ogni caso dev'essere altissima a giudicaré soltanto dai bisogni enormi di quell'azienda che in due soli anni di crisi ha assorbito _ l'intero capitale sociale di mezzo miliardo, quasi cento 1nilioni di obbligazioni, e si è indebitata verso le banche per più di 750 milioni. N è si è potuto esattamente capire se il risultato a cui mira l' intervento· dello Stato sia quello di frazionare il gruppo colossale in varie società corri-· spandenti ai suoi diversi rami, oppure tenerle tutte ancora riunite . Biblioteca Gino Bianco ~

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