la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

60 LA CRITICA POLITICA verno si fosse impegnato alla Camera di non arrogarsi poteri eccezi_onali in materia doganale. Ma il giolittismo al potere - sia detto di passaggio e come dato di fatto di cui si dovrà tener conto in una storia della politica italiana degli ultimi decenni - è stato sempre molto tenero per gli interessi delle classi plutocratiche. Va anche tenuto nota che il sistema ·adottato in materia doganale dall'on. Giolitti quasi nel momento stesso di lasciare il potere, in modo da far trovare i suoi successori di fronte . ai fatti compiuti, fu esattamente seguito dal suo fedele discepolo on. f acta in due momenti critici della propria vita ministeriale con due decreti- ~egge, uno del 28 agosto 1922 e l'altro del 19 ottobre 1922 (1 ). ~ L'applicazione della nuova tariffa doganale colse di sorpresa il paese e non trovò, nè subito nè dopo, decise opposizioni. Gli unici che sulla stampa la criticarono vigorosamente furono l'on. Einaudi nel Corriere della Sera, il prof. Attilio Cabiati nella Stampa, l' on. Edoardo Giretti su vari giornali e riviste. Il Parlamento non se ne preoccupò quasi affatto, pe·r quanto il 1nodo come la tariffa venne applicata lo offendesse nelle sue prerogative più gelose: dei gruppi parlat1;1entari più numerosi non se ne occuparono nè quello popolare, nè quello socialista, dimostrazione anche questa di quanto poco gli interessi generali trovassero effettiva espressione in questi due caratteristici partiti di masse. Eppure la tariffa è informata ad un protezionismo ad oltranza I Nella gara dell'innalzamento di barriere doganali che dopo la guerra si è inaugurata trionfalmente in tutti gli Stati, l' Italia ha preso con essa uno dei primi posti. Uno studio approfondito del livello di protezionisrno raggiunto in Italia con la tariffa stabilita dall' on. Giolitti e dei suoi più diretti risultati è stato molto opportunamente compiuto da Francesco Giuseppe Repaci. Si tratta di un'opera di lunga e minuziosa indagine che ha trovato posto_ nel fascicolo di dicembre delJa Rifor,na Sociale (2). I risultati ottenuti (1) Il primo decreto-legge per quanto non destinato ad avere afficacia pratica sul momento sembra destinato a stabilire fin da ora come 1ninimi i dazi attuali per future negoziazioni ;· l'altro, del 19 ottobre, aumenta in modo assolutamente scandaloso i dazi di alcuni prodotti intermedi per la fabbricazione dei colori e quelli dei cuscinetti a sfere e sfere sciolte. Di questi ultimi è destinata a beneficare una sola fabbrica in Italia, situata precisamente nel vecchio collegio di Pinerolo feudo elettorale dell'on. Facta I (2) Lo studio -è _stato ora pubblicato a parte, con una prefazione di Giuseppe Prato. È la prima pubblicazione a cura del Gruppo Libero Scambista Italiano con sede a Torino, Piazza Statuto, 16. Viene messo in vendita a L. 4.. Una postuna e infelice difesa dei criteri che ispirarono la nuova tariffa è stato "tentato con una lettera a! Corriere della Sera (12 gennaio) dall'on. Alessio che di essa è principale responsabile, come Ministro delle Finanze nel Gabinetto Giolitti dell'epoca. La giustificazione che egli ne dà è questa: che non si voleva stabilire con essa l'ordinamento definitivo della tassazione doganale e che i dazi furono stabiliti molto alti unicamente perchè servissero come materia di negoziazioni future permettendo di fare, nei confronti dei vari Stati, notevoli riduzioni. Gli osserva molto opportunamente il giornale milanese che intanto la nuova tariffa si afferma, diventa la base di vita di molte industrie, anzichè riduzioni avviene che alcuni industriali ottengono aumenti sulle cifre già spropositate di esse (vedi colori, cuscinetti a sfera, ecc.) ed è finita coll'essere arma di distruzione delle industrie italiane consumatrici. del comtuercio italiano e della finanza sta-tale. Biblioteca Gino Bi.anca

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