la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

100 LA CRITICA POLITICA quelli relativi all'educazione pubblica. Il decentramento della legislazione relativa a ques'tidue importantissimi ordini d'affari è ormai imperiosamente richiesto dai bisogni reali e da tutti quelli che si occupano degli affari stessi: è una delle riforme più mature e più urgenti. < I Consigli regionali e le Ammistrazioni regionali dell'Economia pubblica dovrebbero re- . golare gli affari riguardanti i lavori pubblici, le abitazioni, l'ordinamento generale della produzione e del lavoro, l'agricoltura, la zootecnica, la caccia, la pesca, le miniere e scavi, le forze idrauliche, i domini collettivi e gli usi civici, le foreste e i bacini montani, l'industria, il commercio, le ferrovie secondarie, tramvie, linee automo~ilistiche, la navigazione interna, gli approvvigionamenti ed i consumi, la beneficenza, il credito, la cooperazione, le finanze locali, la statistica, ecc. «·S'intende bene che di tutti questi affari si dovrebbero occupare anche gli organi legislativi centrali, mirando al bene generale della Nazione, mediante leggi generali che dovrebbero prevalere sulle leggi regionali, pur lasciando a queste la più larga sfera compatibile colla tutela del bene generale stesso >. - È, come si vede, un programma di applicazione pratica. Ma è anche nelle realizzazioni che il fascismo si propone? Finora l'azione del Governo s'è volta ad estendere l'ingerenza e le attribuzioni dei prefetti, rappresentanti del potere centrale, piuttosto che ad aumentare la competenza e l'autorità delle amministrazioni locali. E in ogni caso il decentramento non sarà mai inteso dal fascismo nel senso del1' autonomia. Le preoccupazioni regionaliste potranno crescere e divenire assai vive nel fascismo, come già nel Partito Popolare, ma cogli stessi difetti di origine: di voler fare scendere dall'alto ciò che dovrebbe maturare dal basso, facendo consistere il decentramento in una diversa suddivisione dell'ordinamento burocratico dello Stato. Noi concepiamo il decentramento molto diversamente. Come abbiamo detto altre volte il decentramento, per noi, < non può trovare altra soluzione che nel passaggio dall' attuale Stato accentrato e di molte e complesse funzioni a uno Stato di poche ed essenziali funzioni al centro, dall'intervenzionismo in larga scala ad un sistema di autonomie, di libertà e d' indipendenze economiche>, La Regione Scolasttca. Questo modo non nostro d'intendere il decentramento, e cioè come pura e semplice modificazione della suddivisione amministrativa dello Stato, si riscontra anche nella riforma scolastica compiuta ora dal Ministro Gentile. L'aver tradotto nella norma giuridica la esigenza dell' ordinamen~o regionale dell' amministrazione scolastica è un merito che dobbiamo riconoscere all'attuale Ministro della Pubblica Istruzione.L'amministrazione scolastica da provinciale che era, avrà d'ora in poi carattere regionale. I provveditorati agli Studi saranno in tutta Italia 19 soltanto. Considerevolmente ridotti saranno gl' ispettori delle scuole secondarie che da trentasette scenderanno a tre, gl' ispettori scolastici da 400 a 150. A parte l'economia della spesa, la creazione della Regione Scolastica può schiudere orizzonti nuovi per il rinnovamento della istruzione pubblica e della cultura popolare, ma può anche presentare il pericolo di un maggiore concen- · tramento, di una maggiore burocratizzazione e quindi anche di una minore autonomia. Perchè la Regione Scolastica si formi e sia organo di propulsione di tutte le energie morali e intellettuali, occorre che essa si costitui~ca come amministrazione autonoma, aperta alla partecipazione delle amministrazioni locali e delle energie migliori della scuola. Tale necessità è esattamente intesa? La soppressione, decretata il 5 corr. del Consiglio dei Ministri, dei Consigli Provinciali Scolastici e delle Deputazioni Scolastiche le cui attribuzioni saranno affidate ai R. R. Provveditori, non lo dimostrerebbe. È vero che la deliberazione ministeriale dice, temporaneamente. Ma non è nelle consuetudini del1' amministrazione italiana che il provvisorio debba restare definitivo ? NUOVE PUBBLICAZIONI " GABRIELE D'ANNUNZIO : Per f Italia degli Italiani. Milano, per Bottega di Poesia - L. 20. ADELCHI BARA TONO : < Fatica senza fatt~a >. Torino-Genova. Casa Editrice < Problemi Moderni >, - L. 4. GIUSEPPE RISSO : La crisi delle abitazioni. Torino-Genova, Casa Editrice < Problemi Moderni >. - L. 4. S. COMES: Il ritmo della vita (saggi biologici). Palermo, Remo Sandron, Editore. - L. 6. PIETRO MASTINO: Discorso contro la concessione dei pieni poteri e per la rifonna brirocratica e finanziaria (23 nov. t 922). Roma, Tip. della Camera dei Deputati. OLIVIERO ZUCCARINl - Direttore resp. ------------------------------------------ Selci (Umbria), Soc. Coop. Tip. Pliniana. - BibliotecaGino Bianco

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