96 LA CRITICA POLITICA avere inteso. E anche quando Mussolini per n1eglio spiegarsi li prende, senza cotnplimenti, a pedate, essi rispondono invariabihnente con un compli1nento e con un sorriso. Ma continuano a fingere di non aver capito. · Il fascismo non desidera alleati perchè non vuole avere eredi. Divisioni, suddivisioni, sf un1ature non gli possono giovare. Lo Stato non è liberale, è fascista; fascista è il governo; fascista deye essere il partito del governo. Se l'adesione di tutti i vecchi partiti dell'ordine o nazi on ali che dir si vogliano è sincera, se il fascismo realizza come essi affermano tutti i loro ideali, se dissensi con il governo non esistono e non possono ~orgere, nè di forma nè di sostanza, nè in con1plesso nè in particolare, le distinzioni di etichetta non hanno ragione di essere, peggio sono un atto d' insincerità, peggio ancora possono costituire un pericolo. Così vuole la logica. Il modo co · me di volta in volta vengono regolati i rapporti coi vari partiti, affini e alleati, conferma che la linea seguita dal partito fascista è questa. E ben lo sanno i nazionalisti .... Per quel che valgono e per ciò che rappresentano si deve anche riconoscere che certi partiti meritano bene di scomparire. L' unanimità elettorale. Un'altra preoccupazione molto viva del fascismo è quella di ottenere l' apparenza dell'unanimità. Diciamo l'apparenza perchè non di altro si tratta. Chi è al go_verno e chi localmente Io rappresenta non ha bisogno di essere informato sulla .... spontaneità dei consensi. Il fascismo poteva risparmiare al paese, dopo aver vinto, lo scempio che si è fatto e si sta facendo in tanti Comuni del diritto elettorale. La dittatura non aveva nessun Biblioteca Gino neo bisogno di chiedere alla sovranità popolare una nuova consacrazione di legittimità: il suo diritto era già nella sua forza. Ma poichè glie la chiedeva doveva almeno rispettarla. · Le violenze materiali possono avere una giustificazione. Le violenze morali no, e sono di quelle assai più gravi. Non è umiliando il popolo che si eleva l'Italia! Noi non sappiamo poi quale giov a1nento pensino di trarre i fascisti dal 1netodo ovunque adottato - e quindi consentito e approvato - nelle elezioni per la rinnovazione delle Amministrazioni comunali dimissionate. Liste di opposizione o di minoranza - salvo pochissimi casi - non sono state consentite. Una unica lista, quella fascista, co1nprendente anche i candidati ai posti dalla legge assegnati alla minoranza. È un avvertimento per tutti che Votare è un dovere! Gli elettori restii trovarono sempre chi si incaricava di ricordare l'avvertimento. Un avviso fascista per le elezioni, ad Arona, era cosl concepito: < Chi non vota è ammalato. Chi è ammalato deve purgarsi. Chi si purga deve prendere l'olio di ricino >. Dissoluzione parlamentare. La Camera si è riaperta. Pochi giorni di seduta, appena quanti erano necessari per approvare una diecina di convenzioni internazionali, alcune di carattere co1n1nerciale, altre di carattere prevalente1nente politico come i trattati di Rapallo e di Washington. Vista ora - in questo breve periodo della sua attività - la rappresentanza nazionale non si riconosce più. È mutata profondamente, ma è ancora più spregevole. E c'è chi afferma che oggi, solo oggi, è meritevole di vivere! Gli stessi gruppi politici in cui i deputati si dividevano sono in disso-
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