la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

92 LA CRITICA POI..ITICA stessa patria del canonico Spano, Ploaghe, non resistette alla molteplice azione corrosiva dei nuovi elementi. Onde si spiega - parla sempre il Wagner - che certe parole, che il Campus nella sua « Fonetica del Dialetto Logudorese » comprende nella terza varietà Logudorese, lo Spano nel suo vocabolario chiami \ semplicemente Logudoresi, mentre in realtà esse sono estranee così all' idioma della maggior parte del Logudoro comè pure quello della parte più centrale del- ' l' isola. Ma nemmeno quest'ultimo, che tuttavia contiene impurità assai meno profonde e frequenti e che consente una sicurezza maggiore sulla ricerca dei rapporti originari, è rimasto immune dagli effetti di quella penetrazione e anche il dialetto di certi paesi che, come Bitti, parevano prodigiosamente serbare l'antica genuinità ora è velato da una cospicua intasatura· di ibridi elementi. E ~i potrebbe continuare ancora a lungo ; ma codeste e altre cose che io ho udito dalla viva voce del Wagner in un' espos!zione ricca di colorito e di. ... dimostrazioni, il lettore che ne abbia vaghezza può trovare nel bellissimo e recente volume del \Vagner di cui parlerò brevemente fra poco. Ora sono Iie:o di annunziare ai sardi che s' interessano a siffatti studi, che il Wagner sta preparando altri lavori del genere, fra cui un grande Atlante Comparativo dialettologico che darà modo di cogliere in vasta sintesi i fenomeni lessicali e fonetici delle varie regioni dialettali della Sardegna e anche una Morfologia, Fonetica e Sintassi del sardo, un'opera con1pleta che riassumerà organicamente i laboriosi studi fatti e che verrà incontro a un sentito bisogno degli studiosi. Vorrei ora informare i m1e1 lettori di certe cosette che nei paesi nordici si sono scritte sulla Sardegna ultimamente, ma credo che, tutto sommato non ne valga la pena. Non mette conto infatti che parli d' un libro danese : Den Ukendte (l' Isola sconosciuta) di Marie Sa1nelfdt Holten, anche perchè il suo interesse e il suo valore non sono se non in certe particolarità impressionistiche che ai forestieri sembrano le vive e peculiari emergenze della vita sarda e in fondo a cui noi non riconosciamo assolutamente Io spirito essenziale della razza : innocenti pennellate in cui essi, i forestieri vedono il quadro e noi, invece, esilaranti o più spesso disgustevoli contraffanzioni della realtà. Nè voglio parlare - se non per cenno di cronaca - d' una serie di articoli che un altro \Vagner - norvegese - ha scritto e che una mia gentile collega ed amica, Paula Heymans ForsterIing ha avuto il torto di presentare al pubblico berlinese dalle colonne del Berliner Tageblatt; nonostante la or.ripilante... banalità di qualche titolo (Nella terra della vendetta familiare ....), codesto raccontatore norvegese, che in fo·ncto è un un buontempone, sembra aderire quà e là alla nuova realtà sarda e soltanto - ciò che gli perdoniamo volentieri - non sa resistere alla tentazione di farsi offrire dal solito pastore sardo e con solennità semplice ma beninteso ieratica il porcetto cotto - (abbis abbis ....) - allo spiedo .... Tutto, naturalmente, in suo onore: dell'ospite mai visto e conosciuto. Codesta è gente che ha passato in Sardegna le due solite settimane o poco più. M. L. Wagner, invece, è stato in Sardegna più volte, ci ha vissuto molti, molti mesi e complessivamente anni - (soggiornando più lungamente in quei paesi che gli parvero, come egli stesso dice, punti centrali di espansione dialettale o peculiarmente rappresentativi di certi tipi fondamentali dal punto di vi$'ta lessicale, Biblioteca Ginc n·anco

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