la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

56 LA CRITICA POLITICA meno visto nella traiettoria della sua rnaturazione storica appare, specie da lontano inevitabilissimo. ·L, Italia venne fatta da una minoranza intellettuale e 1norale; tutte le guerre. del Risorgimento non costarono che 15000 morti, per lo più di classi alte e medie, in massi1na urbane e in massima nordiche. Le istituzioni dello Stato italiano sono un compron1esso ibrido d' imitazioni e importazioni dall'Inghilterra, per quel che riguarda il Parlamento, il Gabinetto e la Corona, •imitazioni e importazioni dovute• all' in- ; flusso del liberalismo inglese sul Continente e su Cavour; e di imitazioni e importazioni dalla Francia per quel che riguarda l'organisn10 a111ministrativo, burocratico e fiscale ; lo Stato rimase quindi fino a ieri .un n1eccanismo esterno a un popolo che non era nazione ; meccanis1no militare e fiscale. Solo ora si è avuta una guerra, voluta e imposta da una minoranza urbana, ma con1battuta dalla gioventù di tutte le regioni, urbana e rurale e faticosamente e costantemente vinta e quindi interessata nel risultato e nei frutti. Simultaneamente è avvenuta un'altra trasfor1nazione. Le guerre precedenti del Risorgimento e le relazioni di cooperazione e di gelosia tra la Monarchia e la Rivoluzione avevano generato le d·ue vecchie ali, la Destra e la Sinistra, del Parlamento. Ma col passare dei problemi e degli uomini del Risorgimento, entra1nbi i vecchi partiti si frazionavano in gruppi più o 1nen personali ; e accanto ad essi il sorgere dell'industrialismo e della nuova agricoltura portavano al sorgere del partito socialista e del cattolico, che però non tardavan pur es.si a screpolarsi in tendenze, in ali, in gruppi. E questo frazionamento, dovuto al rimanere il popolo esterno allo Stato e i partiti esterni gli uni agli altri come gruppi di interessi chiusi ed ostili, recava con sè la ,conseguenza sopranotata: l'impossibilità del Governo responsabile, l'alternarsi di Governi instabili con dittature mascherate. C'era il Parlamento, ma non c'erano le forze necessarie ad adoper~rlo bene ; non c'era l' unità in differenza tra partito di Governo ed opposizione, necessaria a che si educhi il corpo elettorale ed esso sia in fondo il timoniere ed il giudice. Sotto la tremenda prova della guerra vittoriosa e costosa l'ibrido sistema di prima s' è sfasciato ; l'.ibrida combinazione del Parlamento a tipo inglese con l'accentra1nento a1nministrativo a tipo francese, la vuotezza di contenuto dei partiti contendentisi il potere e l' incapacità del· Parlamento di far da organo dell'autogoverno del paese che esso' dovrebbe servire e da cui viceversa cos) s' isolava, divennero intollerabili simultaneamente e, di conseguenza, lo Stato cessò di poter compiere la sua funzione elementare : far osservare le leggi. Dallo Stato l'autorità passò .... a chi seppe prenderne il posto. Ciò che era salvabile non poteva salvarsi che con la Dittatura. In altri termini l'avvento del Fascismo è il sintomo della completa immaturità politica del popolo italiano. Esso è, su più vasta scala, ancora al periodo dell'alternarsi delle fazioni e dei podestà nelle città 1nedievali. Indubbia- · Biblioteca Gino Bianco . .

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