la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

LA DISCIPLINA OPERAIA NELLA FABBRICA 87 In queste condizioni si presenta il problema della moralità professionale degli operai, cui il De Molinari fra gli economisti moderni. dà un' importanza tanto grande. ' < Gii operai nella fabbrica devono spendere il loro tempo nel miglior modo possibile, utilizzare le macchine con tutta l'attenzione, prendere a modello i loro migliori compagni > (Sorel). Varie forme di salario sono state introdotte nelle fabbriche per raggiungere questo scopo. Ai due contratti tipici - salario a tempo, salario a cottimo - se ne sono aggiunti altri piì1 complessi. Con ognuno di questi modi di re1nunerazione gli in1prenditori cercano di risolvere, nella maniera più adatta alla produzione delle singole fabbriche, il problema di interessare l'operaio a produrre di più, co1ne quantità e come qualità. L'imprenditore (con i cottin1i individuali e collettivi, con i salari progressivi, con speciali premi) vuol porre l'operaio in una condizione tale che debba nella fabbrica spiegare tutta la sua energia per giungere a una riduzione del costo di produzione: vuol garantirsi dal pericolo che l'operaio lavori fiaccamente o con scarsa cura de\l' esecuzione, mentre gli operai vogliono garantirsi contro il pericolo che l'industriale esiga da essi un lavoro superiore al salario (Swating-system). Dai fatti riferiti dallo Schloss nel suo studio sui modi di rimunerazione praticate nelle fabbriche, risulta l'inefficacia e il danno di tutti quei provvedin1enti, con i quali gli industriali tentano di spingere gli operai a una intensificazione del lavoro per poi rossicchiar~ sulle tariffe: gli operai per evitare questo pericolo non intensificano il lavoro. Quando le tariffe dei cottimi non vengono n1ai abbassate, qualunque sia il salario che giungono a guadagnare gli operai, l'intensificazione del lavoro p~r parte degli operai si accentua sen1pre più. Avviene nella fabbrica qualche cosa di 1nolto analogo a quello che avviene nel commercio: i tentativi di frode, i procedimenti non onesti tornano di danno a chi li usa. Quando gli in1prenditori vogliono rendere più attiva la partecipazione dell'operaio al processo produttivo con la promessa di più elevati salari, che poi non mantengono, raggiungono l'effetto opposto. L'ostilità degli operai a queste forme più co1nplesse di contratto di lavoro è spiegata _generalmente (e anche dallo Schloss) con la teoria della niassa di lavoro, cui molti operai inglesi pieni di spirito corporativo credono: ma il fatto che le accettano quando hanno la garenzia che la promessa sarà mantenuta dall'industriale, senza ricorrere a procedin1enli abili ma non onesti per mancarvi, fa pensare che quella teoria sia insufficiente a spiegare l'ostilità degli operai, e occorra richia1narsi piuttosto a questo temuto pericolo di fr~di possibili. Le agitazioni operaie per la conquista di maggiori salari, per la fis.sazione dei minimi o per ·1a modificazione delle forn1e di rin1unerazione sono strettamente connesse ali' intensificarsi del lavoro nella fabbrica, e per spiegarle occorre richiamarsi a questo. ,.. · Nella fabbrica è organizzato tutto un sistema di sorveglianza per rendere più di-fficili quegli abusi cui potrebbero dar luogo i vari modi di rimunerazione: qualunque sia questo modo la sorveglianza è indispensabile nella fabbrica, e riesce sempre 1nolto costosa. Quelle forme di salario che si ricollegano al tipo del salario a cottimo fanno sorgere il pericolo d'una produ- ! BibliotecaGino Bianco

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