la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

STUDI SOCIALI . . La disciplina operaia nella fabbrica <*) , La difficoltà più grande con cui ebbero a lottare gli industriali, quando la n1acchina trasfor:nò completamente le condizioni dell' industria del cotone, fu di adattare gli operai alle nuove condizioni nelle quali il lavoro doveva svolgersi. Le abitudini prese dall'operaio nella bottega dell'artigiano e nella manifattura rendevano difficilissimo questo adattamento. Ciò che serviva a qualificare l'operaio nella bottega e nella manifattura, ciò che ne faceva un operaio scelto, si risolveva nella fabbrica più in un difetto che in un pregio. L'operaio, che esplicava libera1nente la sua attiyità doveva ora subordinare questa a quella della macchina: prima la sua giornata di lavoro era molto operosa; ora là macchina, che si muoveva indipendentemente da lui, -esigeva una giornata di lavoro intensa, non gli consentiva volontari riposi. L'artigiano non ha per nulla l'abitudine· della· disciplina e può compiere il suo lavoro con interruzioni, ricon1prando il tempo perduto con ore di lavoro più intenso. L'operaio della fabbrica deve esser disciplinato; c'è un meccanismo che gl' impone questa regolarità del lavoro. · Nella difficoltà dell'adattamento dell'operaio alla macchina è una delle ragioni principali per cui, specialmente nei primi tempi, gl' industriali del • cotone scartav.ano, per quanto era loro possibile, dalla fabbrica gli operai adulti che avevano formato la loro educazione professionale con i telai e i filatoi a mano ; e fu questo uno dei fatti che dettero l' impressione che la macchina cagionasse realmente la disoccupazione degli operai. I vecchi tessitori e filatori in realtà restavano privi di lavoro, perchè non era loro possibile passare nella fabbrica: i ragazzi e le donne si adattavano con 1naggiore facilità al nuovo modo di lavorare: i severi regolamenti disciplinari, da cui Engels nel suo libro sulla condizione delle classi operaie inglesi toglieva la documentazione di un autocratico dominio dell'industriale, rispondevano alla necessità di imporre agli operai l'adattamento alla nuova forma di produziorie. Ure ha la vjsione chiara dell'importanza decisiva della disciplina nella fabbrica : la macchina è uno degli ele1nenti della fabbrica, ma senza altri beni co1nplementari non presenterebbe alcuna utilità: scoperta la macchina occorre vi siano operai, che cooperino con essa e subordinino alla sua attività la lòro,. Giovanni Wyalt aveva 1nolti anni prima di Arkwright inventato un 1neccanismo per filare il cotone senza il concorso delle mani; aveva impiantato una fabbrica per sfruttare la sua invenzione, ma tutti i suoi sforzi erano an- (*) Vedi nel fascicolo di dicembre l'articolo < La posizione dell'operaio nella fabbrica>. L'articolo presente si collega col precedente, e ne costituisce la continuazione ~ iblioteca .inoBian 01 ·: ... . ., .. ,. ..

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