la critica politica - anno III - n. 2 - 25 febbraio 1923

1 DATI STORICI DELLA POLITICA DELLA MONARCHIA SABAUDA 81 come quello Crispi, aderiva benissimo alla politica vagheggiata dalla destra. Sono gli interessi che contribuiscono a dare alle lotte politiche un ritmo veloce e s_icuro; mancando nella penisola un nucleo sufficientemente forte e preciso di interessi intorno a cui si imperniasse il contrasto, la lotta ne risultava viziata, debole, incerta. La crisi del 1876 che portò la Sinistra al potere, fu una sostituzione di élites dir.igenti. La Destra che aveva condotto il Piemonte alla unità italiana dal '61 al. '76 ed aveva compiuto l'opera sua più importante e decisiva, stabilendo sull'Italia unificata il dominio dello Stato piemontese accentratore e burocratico, veniva sbalzata da una nuova élite dirigente, formata in gran parte da residui delle frazioni rivoluzionarie. La Sinistra doveva penare per un ventennio prima di trovare il suo equilibrio ed interpretare i dati della politica estera e interna dello Stato italiano. Agli audaci programmi formulati troppo co1nodamente dai banchi dell' opposizione, rispose nel primo ventennio di Governo della Sinistra un' azione incoerente, contradditoria, incerta. Generalmente, gli esperimenti di governo delle nuove élites dirigenti si iniziano .sempre in modo sconfortante, non solo per le illùsioni che i: facili discorsi fatti dal banco di opposizione creano, ma per l' imperizia dei nuovi dirigenti del meccanismo statale e delle sue esigenze. Nel primo ventennio i Gabinetti di Sinistra, praticamente non realiz- ~arono che una potitica economica di privilegio verso i giovani ceti in-_ dustriali. Il Governo della Sinistra in quel periodo era viziato da un equivoco : . la Sinistra non poteva svolgere una politica aderente alla realtà conservatrice della Monarchia dei Savoia, perchè era prigioniera della piccola e media borghesia, dei suoi sogni irredentistici, delle sue manìe itnperialistiche, che costituivano una grave minaccia per lo Stato. In Crispi questo equivoco raggiunge la sua fase acuta: il parlamentare siciliano non intende i dati storici della politica mona~chica ; rimasto garibaldino anche dal banco del Governo, egli nulla comprende delle esigenze dello Stato, e, schiavo dei ceti della piccola e media borghesia urbana, antistatali ed antimonarchici, sensibili solo al · mito garibaldino,. getta colla sconfitta di Adua la Monarchia in una crisi gravissiina. Il giolittismo· riparerà ali' errore di Crispi, sanerà l' equivoco della Sinistra, preparerà alla Monarchia le future forze di conservazione, ripor- · terà 1~ politica dello Stato italiano ai suoi dati storici. 5. - Giolitti, andando al potere colla coal~zione delle Sinistre, dopo la f ola~a reazionaria del '98 ha ben chiari i dati ~ella sua azione politica. Egh sa che il pericolo della Monarchia è tutto nelle minoranze piccolo e medio-borghesi della città, antimonarchiche ed antistatali e su e contr_o questi ceti inst~ura la sua dittatura, dando opera alla formazioné di nuovi ceti conservatori. iblioteca Gino Bianco ...

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