IL PROBLEMA DELL'UNITÀ SINDACALE 71 di persuasione che col !oro spirito d' iniziativa e di sacrificio apriranno alle maggioranze le vie dell'avvenire. Quando tali minoranze saranno abbastanza numerose predicheranno anche coi fatti la propria fede, dando l'esempio ; ma l'esempio dovrà esser seguito volontariamente dalle maggioranze, non per forza o per inganno: per le vie della libertà, non per quelle della coercizione e della dittatura. In realtà i lavoratori non otterranno la propria liberazione economica e sociale che per opera propria, a prezzo del proprio sforzo e sacrificiò. I progressi fatti per questa via, per quanto piccoli, sono i soli duraturi ed effettivi. Gli altri, in apparenza sbalorditivi e rapidi, dovuti alle mene politiche di un partito, ai favori di un governo, alla violenza d'un dittatore, svaniranno al primo mutar di vento, alla prima bufera. La sola violenza legittima è quella che s'oppone alla violenza altrui o si rivolta contro uno stato di violenza; non mai quella che vuol costringere altri, sia pure a fin di· bene, ad agire contro la sua coscienza o volontà. I partiti politici, gli aggruppamenti idealistici, ecc. sono sempre liberi del resto di n1uoversi, di espandersi, di esercitare sugli uomini e le cose tutta la influenza di cui sono capaci, secondo la propria forza e la bontà delle proprie idee. Ma debbono per questo contare solo su se stessi, e non sui 1nezzi morali e materiali dell'organizzazione operaia. Chè se alcun partito politico, o per n1iopla o per sete d'imperio, tentasse coartare o monopolizzare per sè il movimento operaio, ciò significherebbe ch'esso non mira alla realizzazione d'un ideale, ma piuttosto ad appagare immediate ambizioni ed interessi transitori di piccole caste o di · minoranze politicanti, in contrasto con gli interessi generali del proletariato e del restante della popolazione, e fors' anco in contraddizione con gli ideali affermati nel proprio programma. * * * La storia recente del movimento operaio italiano, anche anteriore al patto ufficiale d' alleanza fra il partito socialista e la Confederazione del lavoro, sta a dimostrare come un partito forte può riuscire ad eludere i patti di neutralità politica sanciti negli statuti. Ma oggi si è in grado, sulla guida dell'esperienza, di prendere delle misure d'ordine pratico, una volta non pensate, per impedire a qualsiasi partito politico una preponderanza lesiva della libertà e dignità di una parte qualsiasi degli organizzati. Una di queste misure è stata suggerita da elementi ultrariformisti della Confederazione (il Rigola ed il Gaetani), e sarebbe veramente ottima: che ci'oè i funzionari, dirigenti, uomini di fiducia dell'organizzazione operaia, non possano essere contemporaneamente funzionari o dirigenti dei partiti, nè rappresentanti per nessun titolo nei parlamenti, nelle provincie o nei comuni. Senza arrivare all' ecces~o, antipatico ed inoltre inutile perchè facile ad essere eluso, di escludere da ogni carica pur i semplici membri di un qua- . lunque partito, basterà che all' atto della scelta degli elementi direttivi si evitino le figure troppo rappresentative della politica e si tenga .conto, come titolo di preferenza, dello spirito di serenità e d'imparzialità, chiudendo la porta in faccia ai settari ed esclusivisti. i lioteca Gino •Bjanco. ., · · . . \ .,
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