70 LA CRITICA POLITICA la necessaria elasticità all'azione di classe, farà sl che nessun lavoratore si senta un estraneo od un tollerato nella sua organizzazione di mestiere, o debba rassegnarsi a che questa agisca, sul terreno politico, anche a suo non1e, contro le proprie idealità. La neutralità dell'organizzazione comune a tutti, non impedirà affatto <!he ciascuno segua, fuori di essa le idee, religioni, partiti, aggruppamenti, -ehe più gli convengono; nè sarà ostacolo alla libertà di propaganda anche ,nell'ambito dell'organizzazione, purchè ognuno agisca sotto la sua respon- ~abilità, senza impegnare moralmente ·o materialmente l'organizzazione nè mescolare all'attività collettiva di questa la sua personale attività politica. Nulla impedirà che le minoranze operaie più idealistiche e più dotate di spirito di sacrificio e d'iniziativa agiscano secondo il proprio criterio, impegnando naturalmente solo se stesse, precedendo cosl le grandi masse e predicando loro con l'esempio. La .funzione dell'iniziativa indipendente delle minoranze audaci sarà anzi quella di lievito di vita tra le grandi 1nasse, che impedirà il ristagno di queste in un corporativismo chiuso, gretto e troppo utilitario. * * * Ma la funzione propulsiva e in certo modo purificatrice, che possono compiere i gruppi operai animati da un ideale d'avvenire, esorbita dai compiti specifici del sindacato operaio, e può giovargli solo se si svolgerà dal di fuori, indipendentemente da lui e senza il rischio di comprometterlo negli eventuali insuccessi. Bisogna perciò, anche contro i nostri stessi egoismi di parte e contro la vana tentazione di ottenere altrimenti la vittoria, difendere gelosamente questa indispensabile indi pendenza del 1novimento operaio, dopo averne fatta la base fonda1nentale dell'organizzazione di classe. Ogni successo ottenuto con la violazione di questa norma di libertà sarebbe illusorio ed amaramente scontato più tardi non solo dall'organizzazione in generale ma dai gruppi stessi che se ne fossero resi responsabili. L'indipendenza e la libertà di movimento dell'organizzazione di classe di fronte ai partiti ed ai governi sono, per tutte le frazioni del proletariato, come una mutua garanzia che niun gruppo o frazione abbia a spezzare, con pretese d'ege1nonia e attentati alla dignità di tutto il rimanente del proletariato, il patto fraterno della superiore solidarietà di classe, posto al di sopra di tutte le divisioni d'idee e di programn1i. So bene che gli impazienti per g~neroso desiderio di più rapidi progressi troveranno troppo lenta .e moderata l'azione generale delle grandi masse, per rassegnarsi a non forzar loro la mano e spingerle più .in là di quanto consenta lo sviluppo spirituale da esse raggiunto. Ma l'esperienza e la storia ci insegnano che quando, o per forza o con vane illusioni, si sono spinte le masse al di là del segno consentito dalla loro coscienza, queste sono tornate indietro al pri1no rovescio permettendo le più terribili reazioni. Non v'è altro ·mezzo per spingere avanti le masse che la "persuasione,,, la diffusione in loro del sentimento di dignità e di libertà, del desiderio di miglioramento e di liberazione. Saranno le minoranze più suscettibili BibliotecaGino Bianco
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